Gruppo BPER: Smart Working – crisi e opportunità

Breve cronaca di un progresso o  di un regresso? 

Il lavoro agile del lockdown si sta già trasformando, nonostante l’emergenza ancora in essere, da delizia a  croce.

E’ il grande dilemma per tanti lavoratori del nostro gruppo, ma anche per tanti manager del Gruppo Bper.

A fine marzo, nel pieno della bufera dell’epidemia,  l’azienda decise di accelerare uno degli obiettivi di  Piano   Industriale   e   trasformare   un   grosso   problema,   quello   della   minor   presenza   in   ufficio,   in  un’opportunità. In alcune realtà del gruppo si è persino sfiorato il 100% delle persone a casa in pochi  giorni.

Ciò è stato possibile anche perché sovente il singolo dipendente ha messo a disposizione del sesto gruppo  bancario italiano, il proprio Pc, la connessione, la sedia e quant’altro fosse utile e necessario a trasformare  la propria postazione casalinga in ufficio. Ovviamente non per tutti la situazione risultava ottimale: PC  obsoleti  o  spesso  da  condividere  con  la  famiglia,  mancanza  di  spazi  adeguati,  connessioni  lente  e/o  costose. Le convenzioni “di favore” per l’acquisto di device attivate non si sono rivelate così vantaggiose, e  non  hanno  soddisfatto  le  richieste  delle  organizzazioni  sindacali  che  avevano  invece  sollecitato  un  impegno concreto da parte aziendale. E’ restato tutto a carico del lavoratore a cui spesso il responsabile faceva intendere che il lavoro in smart working fosse un suo regalo personale al dipendente.

Ora?  Tutto dimenticato!  

Purtroppo,  nonostante  gli  ottimi  risultati  ottenuti  dall’attività  svolta  dai  colleghi  in  smart  working  riceviamo, oramai da settimane, segnalazioni di richieste di rientro massivo presso le sedi “tradizionali” di  lavoro. Forse a qualche responsabile non va più bene stare lontano dai centri decisionali dell’azienda,  forse qualcuno soffre di solitudine, forse non si riesce superare la vecchia cultura  per la quale chi non  lavora sotto gli occhi del proprio referente passa il tempo a giocare al solitario o forse è più bello restare  in smart working, con ruoli di responsabilità, sapendo i propri collaboratori a lavorare nella sede consueta!  O forse c’è un po’ di verità in tutte le ipotesi.

La nostra opinione è quella che il distanziamento sociale era ed è ancora uno dei principali strumenti di  contrasto al contagio e che con lo smart working si possa e si debba anche continuare ad offrire uno  strumento a favore dei lavoratori fragili , dei genitori con figli piccoli (come ricorda anche l’ultimo DPCM  Rilancio Italia), di persone con problemi di salute, di riduzione della mobilità e per chi è costretto a lunghe  percorrenze .

In alcuni casi si può addirittura sostenere che si tratti, oggettivamente, di diritto allo smart-working,  come normato dal suddetto decreto governativo.

Va individuato un sistema di equità e giustizia tra tutti i dipendenti, chiaro ed esigibile. Troppa  discrezionalità è lasciata a dirigenti e responsabili che spesso ignorano o disattendono accordi e direttive.

 Chi comanda in questo Gruppo Bper? Chi controlla?

Tante aziende, anche del credito, hanno investito in tempi non sospetti sullo Smart-Working, come anche  sull’Hub Working e sono state in grado di affrontare l’emergenza in maniera molto meno traumatica.

La recente esperienza, anche in Bper, ci insegna che si può lavorare, anche in smart working, rispettando i livelli di produttività tanto cari alle aziende e con le giuste tutele e agibilità per i dipendenti.

Siamo del parere che dopo il coronavirus occorra certo ritornare alla normalità, in maniera graduale e  prudente,  ma  tale  normalità  non  può  prescindere  dalle  nuove  modalità  e  dagli  innovativi  approcci  lavorativi che tutti noi dobbiamo ripensare e costruire per rendere più sostenibile il mondo del lavoro e  della nostra vita.

A fine luglio lo smart working emergenziale, salvo proroghe, sarà superato; è indispensabile raggiungere  entro quella data un Accordo che risulti coerente con le previsioni del Contratto Nazionale di Lavoro, su  base volontaria ed evitando il ricorso ad accordi individuali.

Noi ci siamo e l’Azienda?

 

Segreterie di Coordinamento Sindacale del GRUPPO BPER 
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

 

Modena, 23 giugno 2020

Was this article helpful?
YesNo

    Questo articolo ti è stato utile No

    Pulsante per tornare all'inizio
    error: Content is protected !!