IL PRIMO NUMERO DI APRILE 2019 Essere o Produrre Una parola al mese [dizionario dei diritti dei lavoratori]: lo STRAINING Demansionamento e Jobs Act Part time e formazione Tanta strada da fare La Fisac Cgil non dimentica Ecocert, si parte! Unipol Banca: il nervosismo dilaga! Unipol Banca: figli di un Dio minore! Dicono di noi: la BPER sulla stampa. ESSERE O PRODURRE L'interrogativo esistenziale dell’essere o non essere è alla radice dell'indecisione che impedisce ad Amleto di agire. Rapportando il famoso «dubbio amletico» alla nostra attività, meglio rimanere stabili nel proprio inquadramento e nella propria mansione o mettersi in gioco ed accettare incarichi più stimolanti? Rinunciare alla prospettiva di crescita o porsi con fredda (ma lucida) posizione di chi valuta il rapporto costi (umani) / benefici (economici)? La scelta di chi in qualche modo si tira fuori dal gioco. Ci chiediamo quanti siano i colleghi che rinunciano o hanno declinato la proposta di passare di mansione o (più raramente) di livello. La nostra impressione è che “il fenomeno” sia in crescita: programmi di produzione costantemente più impegnativi, contesto economico generale, la percezione di rischiare di impantanarsi in una mansione di passaggio e non meno rilevante lo spauracchio di ritrovarsi sotto forti pressioni, sono le motivazioni principali di questa scelta. Rinunciare ad un avanzamento non è cosa normale, è un segnale a cui la Banca dovrebbe far attenzione. Riduttivo sarebbe identificare in questi lavoratori delle persone prive di ambizione e voglia di crescere. Riteniamo al contrario che occorrerebbe chiedersi ed analizzare cosa non stia funzionando nel sistema UNA PAROLA AL MESE: DIZIONARIO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI lo STRAINING Il diritto del lavoro è il complesso di norme che disciplinano il rapporto di lavoro e che tutelano oltre che l’interesse economico, anche la libertà, la dignità e la personalità del lavoratore. (Definizione del Prof. Avv. Raffaele De Luca Tamajo) La parola del mese è straining. Parola assai meno conosciuta di mobbing, lo straining è: “una situazione di stress forzato sul posto di lavoro, in cui la vittima subisce almeno una azione che ha come conseguenza un effetto negativo nell’ambiente lavorativo, azione che oltre ad essere stressante, è caratterizzata anche da una durata costante. La vittima è in persistente inferiorità rispetto alla persona che attua lo straining (strainer). Lo straining viene attuato appositamente contro una o più persone, ma sempre in maniera discriminante” Lo straining è “nato” nel 2005, e in sede giurisprudenziale è stato concluso che per lo straining è sufficiente una singola azione con effetti duraturi nel tempo (come nel caso di gravissimo demansionamento, di marginalizzazione o di svuotamento di mansioni). Se vi riconoscete in questa definizione, contattate senza esitazione i nostri rappresentanti sul territorio. DEMANSIONAMENTO E JOBS ACT La sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato una parte della legge 81/2015 (detta Jobs Act) incostituzionale, ma il lavoro di ripristino dei diritti dei lavoratori non può e non deve esaurirsi lì. Infatti anche il demansionamento (in particolare quello dovuto da riorganizzazione aziendale) è stato reso più facile proprio dal Jobs Act che ha modificato in senso peggiorativo per i lavoratori l’articolo 2103 del codice civile. Oggi le aziende possono modificare la mansione attribuendone una prevista dalla propria area professionale. Prima invece tale articolo prevedeva che l’azienda avesse la possibilità di modificare solo con mansioni “equivalenti”. E’ del tutto evidente che in un periodo dove le riorganizzazioni del lavoro sono continue, le possibilità di vedersi modificare la propria mansione è più concreta. Riteniamo che anche questa materia debba essere rivista al fine di ridare piena dignità ai lavoratori. Siamo a vostra disposizione per fornirvi ulteriori informazioni e assistenza. PART TIME E FORMAZIONE Quello della formazione è un tema centrale per lo sviluppo del personale e di conseguenza dell’Azienda stessa. Al di là dei proclami aziendali, dove ne viene ogni volta ribadita l’importanza, da sempre le organizzazioni sindacali hanno messo in luce varie criticità relative soprattutto alla fruizione dei corsi (per la maggior parte a distanza) in orario di lavoro, in ambiente adeguato e tranquillo. Queste criticità sono diventate ancora più evidenti nel corso di quest’ anno, con la partenza della nuova normativa Mifid II che prevede una formazione specifica e molto lunga, a cui segue un esame da sostenere per poter svolgere attività di consulenza alla clientela. Se per i colleghi full time è stata ed è ancora oggi un’odissea fruire della formazione prevista, per i colleghi part time gli ostacoli si moltiplicano, in quanto (come previsto da CCNL vigente ed oggi applicato nella nostra banca) il lavoro supplementare non può essere superiore alle due ore giornaliere e non può superare le 50 ore annuali. Anche in questo caso, trattandosi di lavoro extra, deve essere pre autorizzato. Il contratto nazionale infatti prevede che “qualora il corso cada in tutto o in parte fuori del suo orario di lavoro il lavoratore/lavoratrice ha facoltà di parteciparvi senza alcun onere a carico dell’impresa.” E' fondamentale che l’Azienda organizzi corsi in aula per i part time, nel rispetto del loro orario di lavoro, soprattutto quando riguarda la formazione obbligatoria. E’ inutile nascondersi che i part time sono ancora in prevalenza donne e che la difficoltà per le stesse di arrivare a posizioni apicali, dipendono non solo da cultura aziendale ma anche dal grado di impegno che la Banca mette nel rimuovere gli ostacoli nella vita lavorativa dei propri dipendenti. TANTA STRADA DA FARE E' un nuovo anno, un anno foriero di grandi cambiamenti e, come leggerete negli altri articoli, ancora difficoltà... ancora malcelate forzature e pressioni. E se a dircelo sono i Colleghi, che vedono solamente ritmi di lavoro sempre in aumento, è senza dubbio la conferma che abbiamo ancora ... TANTA STRADA DA FARE! Il 2018 ci ha lasciato un protocollo di relazioni, una Commissione sulle Pressioni Commerciali alla quale arrivano le segnalazioni di un ancora troppo pressante lavorare quotidiano, un ennesimo sistema incentivante (MBO) che non ci convince, che non ci ha mai convinto e che continua a creare discriminazioni tra i lavoratori. Da giugno (data del closing per Unipol banca) entriamo in una situazione che eleverà ulteriormente lo stress lavorativo per tutti. Il confronto diventa tangibile e ricominciamo a trattare sul Piano Industriale. Insomma ... parliamo della quotidianità e dell'arricchimento professionale di Colleghe e Colleghi. Ma... La strada da fare è lunga e tutta da esplorare. Tanta confusione in generale, carenza di personale, normative e prassi lasciate alla metabolizzazione individuale, orari da rispettare - la caccia al tesoro delle ferie da "consumare" in un arco temporale inferiore all'anno, modifiche normative e procedurali che se fatte in un periodo di forti assenze neutralizzano i benefici della variazione. E per finire, forse, le mai sopite e purtroppo ricorrenti e pressanti "pressioni commerciali". Mesi di allineamenti, mesi di ferie, mese di formazione, di organici ridotti... mancano però i risultati... e allora "la filiera aziendale preposta" si attiva alla solita maniera e non importa se ci sono i corsi da completare, se non trovi i clienti, se devi fare la consulenza ... Consulenza NON E' "forzare" le vendite. Quando i risultati faticano ad arrivare il sistema più semplice è quello di esercitare "pressioni" verso il basso, ad eliminare quelle caselle ancora a zero! Ci faremo sentire! Dopo le ferie, l'operazione di fusione. Con le tante questioni aperte e sospese: le pressioni commerciali, sicurezza e rls, riorganizzazioni varie per reinternalizzazione BPER Services, la chiusura annunciata delle filiali del Gruppo. Settembre, ottobre, novembre e dicembre ... TANTA STRADA DA FARE. Tante incognite da affrontare. Un obiettivo, all'apparenza banale e semplice: normalizzare il lavorare quotidiano di ciascuno di NOI con una formazione adeguata e in un ambiente armonico e produttivo, gratificante, motivante ed incentivante. Creare un clima positivo aiuta a ridurre lo stress, aiuta a lavorare meglio e a produrre di più." (cit.) Non si può continuare a fare leva, sempre e solo, sul senso di responsabilità di Colleghe e Colleghi. Sappilo Azienda!!! LA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE SUL CASO FIDT/TERCAS E IL “CASO CARIFE” LA FISAC CGIL NON DIMENTICA Un Consiglio dei Ministri convocato furtivamente in una triste domenica di fine novembre 2015 decise di mandare al macero quattro banche (tra cui Cassa di Risparmio di Ferrara, per la quale peraltro c’era già in campo un’altra soluzione decisa qualche mese prima proprio con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) e con loro centinaia e centinaia di milioni di risparmi privati. Costrinse migliaia di lavoratori bancari (a Ferrara, Jesi, Chieti ed Arezzo), molti dei quali umiliati e additati come ladri e truffatori, ad autoespellersi dal mondo del lavoro per "salvare" la loro azienda, che altrimenti nessuno avrebbe rilevato. Adesso la Corte di Giustizia Europea sentenzia che la famosa censura di "aiuti di Stato", con la quale la Commissaria Europea alla Concorrenza aveva bollato gli interventi del Fondo Interbancario, era illegittima. Che la Commissaria aveva preso un enorme granchio. Non solo… adesso Banca D’Italia ci comunica ora che l'entrata in vigore del bail-in "è stata affrettata... e che “rischia di minare la fiducia nelle banche e generare instabilità”... Adesso tutti chiedono le dimissioni della Commissaria Cattiva... Presidenti dell'ABI, governanti, parlamentari, supereconomisti, candidati sindaci. Va bene siamo d’accordo... …Però noi ricordiamo tutto. Ricordiamo che il Governo disse che aveva salvato migliaia di posti di lavoro. Che il presidente dell'ABI si tenne allineato e coperto. Che buona parte dei politici ferraresi, sindaco a parte, non mossero un dito. I lavoratori e i risparmiatori furono lasciati spesso soli, ognuno a curare le sue magagne, chi da azzerato, chi da fallito e trattato alla stregua di un ladro. Il sindacato è stato l’unico soggetto che ha accompagnato i lavoratori verso un’uscita dignitosa, sottoscrivendo accordi anche dolorosi ma finalizzati ad evitare conseguenze sociali ancora più drammatiche. Noi ricordiamo tutto. Quindi non ci si venga a raccontare è ora di risarcimenti per i danni, che si valuteranno azioni contro la UE. Ormai quelle banche sono morte. Dove prima c'era un tessuto economico e sociale ora è rimasto ben poco. Se si vuole fare qualcosa, che si pretenda dai capicordata in Parlamento l’immediata restituzione dei risparmi ai cittadini che li hanno visti azzerati, senza dover dimostrare niente più di quello che è stato dimostrato da una Corte Europea. Se si vuole fare qualcosa, che si pretenda rispetto e sviluppo per questa Provincia, da chi ne ha ereditato i risparmi. Se si vuole fare qualcosa, si faccia subito questo e ci si risparmi il resto. SEGRETERIE DI COORDINAMENTO GRUPPO BPER ECOCERT, SI PARTE Nelle giornate del 9 e 10 aprile sono proseguiti gli incontri di Gruppo, nel corso dei quali sono stati approfonditi argomenti precedentemente trattati, ed in particolare è continuato il confronto sul verbale relativo alla disciplina dell’ascolto delle registrazioni del Contact Center. Nell’ambito della due giorni, inoltre, l’Azienda ci ha anticipato il testo della circolare applicativa dell’accordo sottoscritto lo scorso 29 marzo relativo alla richiesta sia degli Ecocert per tutti i colleghi nati fino al 31 dicembre 1964 sia dell’aggiornamento del certificato contributivo per coloro i quali lo avevano già prodotto in occasione dei Piani Industriale precedenti. L’Azienda ha colto i suggerimenti da noi formulati, finalizzati a rendere maggiormente fruibile il testo, la circolare verrà inviata la prossima settimana. In proposito è stata data facoltà ai lavoratori nati nell’anno 1965 – qualora ritenessero di rientrare nella platea di coloro che potrebbero aderire al Fondo di Settore – di produrre l’Ecocert con le medesime modalità previste per tutti gli altri colleghi. Nella mattinata del 10 aprile il vice direttore generale Battistella ha illustrato le caratteristiche salienti del progetto che prevede l’evoluzione dei processi e degli assetti organizzativi dell’Area Crediti del Gruppo, procedura che diverrà operativa il prossimo 9 maggio. Nella suddetta illustrazione è stato evidenziato che il Progetto prevede il rilascio di personale ma non è prevista mobilità territoriale, mentre si prospetta un miglioramento della professionalità di diversi colleghi. I prossimi incontri sono stati programmati per la metà del mese di maggio. Come di consueto Vi terremo aggiornati e siamo disponibili per eventuali chiarimenti in merito sul prosieguo dei lavori e cogliamo l’occasione per augurare a tutti voi serene festività pasquali. Modena, 10 aprile 2019 LE SEGRETERIE DI COORDINAMENTO DEL GRUPPO BPER FABI - FIRST/CISL - FISAC/CGIL - UILCA - UNISIN COORDINAMENTI DI UNIPOL BANCA IL NERVOSISMO DILAGA! Come OO.SS.AA. abbiamo sempre cercato il confronto ed il dialogo, e l’Azienda non si è quasi mai tirata indietro. Ma certe cose non possono passare sotto silenzio. Il giorno 4 aprile 2019 alle ore 11:36, un Coordinatore Commerciale del Nord Italia ha inviato una mail indirizzata ai Responsabili del suo Coordinamento (oltre ad un altro nominativo) nella quale, riferendosi agli obiettivi di pianificazione degli appuntamenti per i Gestori e per chi si “occupa di portafoglio” scrive testualmente: “E’ il metodo di lavoro condiviso dalla nostra Direzione con la nuova Capogruppo e condiviso con ognuno.” Abbiamo fatto delle verifiche informali, in quanto riteniamo preoccupante che qualche personaggio, forse troppo esuberante, lasci intendere che ci sarebbero condivisioni in merito ai modelli commerciali da attuare in due istituti bancari, al momento, concorrenti sullo stesso mercato di riferimento. Tale verifica, pur informale, ha confermato la nostra ipotesi di insussistenza di qualsiasi condivisione. Ci chiediamo se questa “boutade” sia solo il frutto di una malcelata volontà di intimorire i colleghi o non piuttosto una azione intenzionale finalizzata a creare tensione e preoccupazione. Quale che sia, è una cosa inaccettabile, oltre che falsa. Non pago, il mittente ha inserito nel corpo della mail una classifica nominativa di tutti i colleghi dell’Area (e non solo del suo coordinamento), che indica il numero di appuntamenti già fissati e evidenzia come solo due colleghi siano già vicini all’obiettivo numerico assegnato. Ciò in aperta violazione dell’Accordo sulle Politiche Commerciali sottoscritto dall’Azienda nel settembre 2017, ed al quale TUTTI devono attenersi, oltre che ad una palese violazioni della normativa sulla Privacy. Colleghi, si è ampiamente superato il limite della decenza. Il nervosismo dilaga, ed anche i ruoli di sintesi sbagliano, al punto che qualcuno arriva a millantare fantomatici accordi inesistenti. E in tutto questo, l’Azienda tace! A voi le dovute considerazioni. Bologna, 11 aprile 2019. FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UIL C.A. UNIPOL Banca Spa COORDINAMENTI DI UNIPOL BANCA SISTEMA INCENTIVANTE: FIGLI DI UN DIO MINORE Nella giornata del 9 aprile scorso, la Delegazione Aziendale ha illustrato alle OO.SS.AA. il sistema incentivante per l’anno 2019. Come per il passato, esso risulta INIQUO e INGIUSTO. Vi ribadiamo, ancora una volta, le nostre motivazioni. In primis dobbiamo evidenziare che la presentazione è stata fatta con solo 48 ore di anticipo rispetto alla data di prevista comunicazione al personale, in aperta violazione dell’Articolo 51 del vigente CCNL. E’ infatti previsto che le OO.SS.AA. possano richiedere ENTRO 3 GIORNI dall’illustrazione al tavolo sindacale, l’avvio di una procedura di confronto finalizzata alla ricerca di soluzioni condivise. Quanto sopra premesso, ribadiamo per l’ennesima volta che: è INIQUO escludere dal sistema incentivante i colleghi che forniscono un “apporto indiretto” al raggiungimento dei risultati aziendali (il personale della DG), in aperta violazione del comma 3 dell’Articolo 51 del CCNL; è INGIUSTO prevedere l’esclusione dal sistema incentivante di quei colleghi che, a causa di un infortunio o di una patologia, sono COSTRETTI ad assentarsi dal servizio per più di 45 o 60 giorni (si potrebbe prevedere una erogazione pro-quota); è INIQUO che le strutture che in corso d’anno “performano” commercialmente in modo brillante, come già accaduto, vedano i loro obiettivi aumentati in modo discrezionale; è INGIUSTO che i Gestori Affluent e Small Business vedano il loro incentivo decurtato dal mancato raggiungimento di obiettivi di struttura. E questi sono solo alcuni degli aspetti di criticità, i più significativi; ma già poter affrontare questi punti permetterebbe all’Azienda di raggiungere l’auspicata condivisione con le OO.SS.AA. Risulta anche molto deludente l’atteggiamento aziendale che, a fronte della proposta delle OO.SS., non ha previsto alcuna forma di gratifica per il personale che sarà impegnato nelle attività di “migrazione” verso BPER. Impegneremo l’Azienda nel confronto che ci è consentito nelle more delle previsioni contrattuali, per cercare una soluzione di reciproca soddisfazione; auspichiamo che l’Azienda non dimostri una totale chiusura su questi temi, atteggiamento che sarebbe solo indice di una incapacità di affrontare seriamente il problema e di mancanza di sensibilità e rispetto verso i colleghi. Bologna, 16 aprile 2019. FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UIL C.A UNIPOL Banca Spa DICONO DI NOI: LA BPER SULLA STAMPA