L’Intersindacale del Banco Popolare si è riunito nella giornata odierna per analizzare la situazione aziendale esposta dall’Amministratore Delegato nella riunione di ieri. Il Dottor Saviotti ha manifestato apprezzamento per l’ottimo apporto della Rete che ha consentito di ottenere l’incremento dei ricavi della gestione caratteristica. Ha riconfermato la “centralità delle relazioni sindacali” invitando a ricercare soluzioni negoziali per ridurre i costi del personale utilizzando il Fondo di solidarietà su base esclusivamente volontaria e chiedendo, in via straordinaria per quest’anno, un sacrificio simbolico sul Premio aziendale.
Il Sindacato ritiene indispensabile che l’Azienda dia seguito agli attestati di stima espressi per l’operato della Rete, erogando lo stesso Premio corrisposto lo scorso anno. E’ evidente a tutti come la grave situazione in cui versa l’Azienda non è ascrivibile e non può essere in nessun modo scaricata sulle spalle dei lavoratori, che operano quotidianamente in mezzo alle enormi difficoltà e alla cronica disorganizzazione, esposti alle continue e pesanti pressioni commerciali da sempre denunciate dal Sindacato. Pressioni censurate anche dall’Amministratore Delegato ma che di fatto continuano, nonostante le molteplici denunce.
Le Organizzazioni Sindacali ritengono sia indispensabile ridurre prioritariamente i costi gestionali, le consulenze esterne, le croniche inefficienze organizzative e gli sprechi ancora esistenti, prima di ridurre ulteriormente il costo del personale, che a detta dello stesso Amministratore è già stato ridotto nel corso del 2012 in misura superiore al sistema. Non si può quindi pensare di continuare, di conseguenza, ad individuare nella diminuzione degli organici la panacea di tutti i problemi. Gli errori del passato pesano come macigni e gli stessi Consiglieri e manager che da oltre un decennio gestiscono il Gruppo continuano tranquillamente ad essere seduti sulle stesse comode poltrone, senza aver mai fatto ammenda delle proprie responsabilità e tanto meno essere chiamati a rispondere con il proprio patrimonio dei loro errori. Tutto questo non è più comprensibile per chi lavora poiché la fiducia è cosa seria e non può essere concessa ad libitum: errare è umano ma perseverare è diabolico!!!
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