Nella giornata di giovedì abbiamo incontrato la delegazione aziendale per affrontare, oltre agli innumerevoli temi sospesi, le questioni di cui abbiamo trattato negli ultimi volantini.
Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’Amministratore Delegato, già di per sé poco rassicuranti, inserite in un contesto già pesantemente segnato dall’emergenza Covid, hanno seriamente allarmato tutto il personale, innestando forti dubbi e perplessità circa il futuro che si delinea per il nostro Gruppo.
Un piano strategico presentato, incautamente, solo tre mesi fa, da riscrivere/integrare solo a fine anno, la volontà di intervenire nuovamente sui costi, ipotizzando la chiusura di molte più filiali di quanto dichiarato il 3 marzo, la scelta incomprensibile di non riaprire gli sportelli, mascherata da problemi di sicurezza e le notizie riportate sui giornali circa la possibile ulteriore cessione di c.ca due miliardi di UTP, non potevano passare inosservate e soprattutto non trovare il necessario confronto con chi rappresenta i lavoratori di questo Gruppo.
All’appuntamento ha partecipato il dott. Poloni, in qualità di condirettore generale, queste in sintesi le affermazioni sui punti che riportiamo:
- …….” Il piano industriale dovrà essere rivisto/integrato tenendo conto di quanto questa epidemia inciderà sui conti della banca e quindi non prima della fine del corrente anno.” Una conferma sostanziale di quanto da noi sottolineato nei precedenti comunicati, che lascia quindi inalterata la preoccupazione al riguardo di tale scelta.
- …….” le filiali verranno riaperte a scaglioni, le chiusure attuali, quale misura idonea ad evitare la diffusione del contagio dovuto al Coronavirus, non sono in correlazione con quanto previsto o dichiarato nel piano industriale. A tal proposito è prevista la riapertura di un numero pari a 60/70 prima dell’estate. In ogni caso tutte le dipendenze ancora chiuse, verranno riaperte entro la fine dell’anno.” Una rassicurazione che prendiamo come impegno aziendale , in attesa di verifica.
- sul tema UTP, nello specificare che le notizie sui giornali non provengono da fonte aziendale, si comunica che è esclusa qualsiasi cessione della piattaforma. E qui facciamo un altro atto di fede dopo l’esperienza degli npl.
Queste dichiarazioni sono oggetto di ampio dibattito e continueranno ad essere argomento di riflessione, ma soprattutto materia di presidio costante da parte nostra.
Stante quanto sopra, abbiamo dichiarato all’azienda la totale indisponibilità sindacale a qualsiasi strumento che preveda la fuoriuscita di personale dal gruppo. Vogliamo chiarezza, vogliamo conoscere dove questa azienda vuole andare, vogliamo certezze e in primo luogo non vogliamo leggere il nostro futuro nella sfera di cristallo di qualche giornalista. Questo è un impegno al quale i vertici aziendali non possono sottrarsi.
Oltre alle parole, che vanno onorate, sempre, una volta tanto, speriamo seguano fatti consequenziali.
Milano, 29 maggio 2020
COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM FABI- FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN