Dipartimento Nazionale Sostenibilità e RSI: la nuova mobilità urbana

Nella capitale della Colombia, Bogotà,  in una sola notte son stati costruiti ben 22 km di piste ciclabili nuove ricavandoli dallo spazio dedicati alle automobili. A marzo nella stessa capitale, sono stati riconvertiti a piste ciclabili ben76 km, sfruttando il netto calo del traffico automobilistico. Chilometri che si sono aggiunti ai 550 già esistenti. La mobilità urbana del prossimo futuro non sarà più  uguale a quella pre-epidemia. Ne sono esempi i progetti di riconversione alla mobilità sostenibile di Philadelphia, Città del Messico, Berlino, Londra, Calgary, Vancouver, solo per citare alcuni casi.

Anche il nostro Paese si sta preparando ad una ripartenza che farà i conti con un marcata riduzione del ricorso al trasporto pubblico per motivazioni sanitarie. Come in Cina la scorciatoia più semplice sarebbe ricorrere al trasporto privato, ma occorrerà poco tempo perché le persone realizzino che non è certo questa la soluzione migliore.

In questo contesto, circa trenta diverse Associazioni, tra cui la Federazione Amici della Bicicletta, Legambiente, Bikeitalia, Kyoto Club, hanno scritto una lettera aperta al Presidente del Consiglio, ai Ministri, al Commissario straordinario, alla Task force e all’Associazione Nazionale dei  Comuni d’Italia allo scopo di dare un forte impulso verso la mobilità sostenibile. Con l’idea forte di una riconversione delle infrastrutture viarie urbane in mobilità attiva e micro-mobilità, proseguendo con l’introduzione di incentivi e finanziamenti per delle soluzioni alternative all’auto privata e che siano di complemento al trasporto pubblico. Per il Presidente dell’Associazione Produttori Cicli e Motocicli vi dovrà essere in nuovo protagonismo delle Due ruote come parte integrante della soluzione.

Città come Milano, Roma, Torino, Bologna ed altre, mostrano forte interesse per la realizzazione di una rete di mobilità emergenziale, come carreggiate ed accessi dedicati sottraendo spazio alle automobili. Sia come dinamica di trasporto che come spazi di posteggi (ogni automobile porta via lo spazio di 15 biciclette. NdR).

Alcune delle soluzioni proposte sono:

  • Incentivi alla rottamazione di automobili finalizzati all’acquisto di biciclette tradizionali od elettriche;
  • Abbonamenti ai servizi di sharing e loro rafforzamento;
  • Abbonamenti al trasporto pubblico;
  • Ripristino della capacità (appena possibile dal punto di vista sanitario) produttiva dell’intera filiera della bicicletta.

Un futuro dei trasporti, dunque, sempre più rivolto ad una mobilità dolce e rispettosa delle Ambiente e delle Persone che lo abitano.

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