Nel salone dell’Hotel Majestic, nel centro di Tunisi, ieri, 25 marzo, si sono dati appuntamento i sindacati che partecipano al Forum Sociale Mondiale. La UGTT ha fatto gli onori di casa, rimarcando l’importanza del Forum, a due anni dalle rivoluzioni e nel pieno di un processo di transizione politica e sociale i cui esiti non sono per nulla scontati.
Molte le delegazioni presenti, più di cinquanta, dall’Africa alle Americhe, all’Europa e, ovviamente, dal Maghreb e Mashrek, scarsa, invece, la presenza del continente asiatico. Per la CES era presente Judith Darling-Kirton, la giovane segretaria che ha voluto esserci, per testimoniare un’attenzione del sindacalismo europeo alle dinamiche mediterranee e di relazione con i movimenti sociali, spesso criticata perché debole. Judith ha ricordato come sia importante per i sindacati europei sostenere le lotte e le manifestazioni pacifiche per la democrazia, per la pace e per i diritti del lavoro nella regione del Mediterraneo, dal cui esito dipenderà in gran parte il futuro del nostro continente.
Gli interventi che si sono susseguiti, hanno messo a fuoco quelle che saranno le richieste che il movimento sindacale globale porterà nei seminari e nelle assemblee finali del Forum; la lotta alla povertà, la condanna delle politiche neo-liberali, la difesa dei beni comuni, l’obiettivo del lavoro dignitoso per tutte e per tutti, il rifiuto delle discriminazioni e la parità di genere, la necessità di garantire in ogni paese ed in ogni angolo del mondo la libertà ed il diritto di associazione e di espressione, come basi fondamentali della pacifica convivenza e della democrazia.
L’invito, venuto da più parti, è stato quello di contaminarsi con le diverse realtà ed identità del Forum, per portare l’esperienza e la specificità sindacale e del mondo del lavoro dentro a questo spazio di società civile, oggi in crisi organizzativa ed alla ricerca di una propria rotta, ma a maggior ragione, da difendere e da riportare sulla strada di un altro mondo più giusto, di pace e sostenibile.