In un clima surreale e di contingentamento delle attività produttive a seguito delle disposizioni del Consiglio dei Ministri, del Presidente della Regione Sardegna e dei diversi sindaci dei comuni sardi, resta di tutta evidenza che il problema della tutela della salute dei lavoratori dei servizi al pubblico e di conseguenza dei cittadini che di quei servizi fruiscono è centrale per riuscire a contenere e fermare i contagi.
Noi rappresentiamo i lavoratori del comparto bancario, assicurativo e della riscossione, un sistema che con enorme fatica e lentezza riesce a prendere quelle decisioni che con immediatezza sarebbero utili, nonostante le fortissime pressioni esercitate dai sindacati, dai lavoratori e dai cittadini.
Purtroppo è ancora oggi raro vedere all’interno delle aziende di credito in Sardegna lavoratori con la mascherina e con i guanti ed è quasi impossibile trovare dei divisori (anche temporanei) tra il pubblico ed i dipendenti. Così come è quasi impossibile trovare dei detergenti sanitari all’interno delle sale in cui sostano i clienti delle banche.
Eppure il contatto costante e per diverse ore consecutive con il denaro, con gli incartamenti e con le altre suppellettili che caratterizzano i locali delle banche, come abbiamo imparato in questi giorni, sono anche essi gesti che favoriscono il propagarsi del virus.
In questo contesto di grande difficoltà delle banche ad adeguarsi almeno a ciò che il semplice buon senso impone, evidenziamo anche differenti comportamenti tra banca e banca.
Quelle più grandi si stanno muovendo nella direzione della riduzione della presenza del personale con la messa a disposizione del lavoro da casa, ma sono ancora molto lontane dal predisporre un adeguata protezione personale degli addetti.
Ci segnalano i nostri coordinatori sindacali del Banco di Sardegna che hanno con forza richiesto alla banca di agire tempestivamente in favore della difesa della salute dei cittadini dei clienti e dei lavoratori, che stanno vivendo quotidianamente con apprensione e nervosismo.
Le scriventi OO.SS richiamano tutte le banche, le assicurazioni e le riscossioni presenti in Sardegna a comportamenti virtuosi e rapidi:
chiediamo uno sforzo maggiore e urgente in particolare al Banco di Sardegna e alla capogruppo Bper, in quanto azienda maggiormente presente nella nostra isola.
La salute dei cittadini e dei lavoratori non può ammettere ritardi!
In ultimo, ma non certo per importanza, vogliamo con vigore incoraggiare la Fondazione Sardegna a levare alta la sua voce all’interno di Bper (di cui è seconda azionista) in difesa dei cittadini e lavoratori sardi, affinché dalla sua posizione di massima rilevanza, imponga un intervento veloce ed efficace p tutela della salute di chi si trova in banca per lavoro o per svolgere operazioni.
C’è necessità di gesti forti che rasserenino tutti.
E tra questi gesti, chiediamo con forza un gesto straordinario alla Fondazione Sardegna: la messa a disposizione di ingenti risorse finanziarie in sostegno degli ospedali sardi. Questo è il tempo di azioni forti e significative e questa è l’urgenza.
I Segretari Regionali di Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca Uil – Unisin