“In forza dell’accordo collettivo nazionale del 18 febbraio 1987 sottoscritto da Federcasse e dalle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL … è stato costituito il Fondo Pensione Nazionale per il personale delle banche di Credito Cooperativo Casse Rurali ed Artigiane (BCC/CRA), il cui obiettivo è quello di permettere agli aderenti di garantirsi una prestazione pensionistica che, unitamente a quella pubblica, permetta di mantenere inalterato il tenore di vita dopo il pensionamento.”
Coerentemente alle finalità e all’unitarietà sindacale che ha accompagnato la nascita del Fondo Pensione Nazionale delle Bcc nei mesi scorsi avevamo sostenuto la necessità di rivedere il Regolamento elettorale con lo scopo di rideterminare i dettami che sovrintendono all’iter relativo all’elezione dell’Assemblea dei Delegati.
Quello che noi abbiamo sempre fortemente sollecitato, e ostinatamente continuiamo a chiedere, è l’avvio di un percorso che realizzi regole in grado di consentire una costruttiva partecipazione ai processi decisionali – che coinvolgono direttamente tutti i lavoratori – a tutte le forze istituzionali in campo, nel rispetto dei valori del credito cooperativo e con il fine di riaffermare il ruolo della bilateralità di categoria nei sui fondamentali di democrazia, solidarietà, efficienza e trasparenza.
Riscontriamo che purtroppo, a tutt’oggi, le nostre sollecitazioni non hanno trovato risposta.
Siamo convinti che il cambiamento in atto, fortemente amplificato dalla situazione sanitaria, debba essere affrontato unitariamente da tutte le parti sociali, responsabilmente e senza preclusioni che di fatto potrebbero condizionare gli obiettivi comuni che sono la tutela e la sicurezza, nel significato più ampio delle parole – che si traduce anche nella questione economica – dei lavoratori del mondo cooperativo e delle loro famiglie.
In attesa di un segnale di disponibilità ad aprire un reale confronto in merito alla futura riorganizzazione di tutti gli Enti Bilaterali di settore nel loro complesso, è nostro dovere continuare ad inoltrare al Fondo Pensione Nazionale Bcc le “diffide” degli iscritti alla previdenza complementare di categoria che hanno deciso di manifestare il loro dissenso alla chiusura, avvenuta lo scorso anno, del “comparto garantito”.
Una scelta strategica, questa, poco lungimirante come anche la crisi dei mercati finanziari, dovuta oggi al crollo dell’economia conseguente alla pandemia, sta dimostrando.
FISAC CGIL Coordinamento Nazionale Credito Cooperativo