Inform@fisac gennaio 2020 n.2

FERIE E PROGRAMMAZIONE

In questi giorni abbiamo verificato una richiesta tassativa della programmazione delle ferie e delle spettanze richiesta dai caposervizi, con addirittura l’indicazione precisa del numero dei giorni da programmare entro i 4 trimestri; vale a dire X giorni entro il 31/3, X giorni entro il 30/6 e così via.

Ora: benissimo la programmazione di filiale e ancor meglio che l’azienda si organizzi per consentire la COMPLETA fruizione entro l’anno, ma queste scalette inderogabili rischiano di impedire una corretta gestione del tempo di riposo dei lavoratori.
Le ferie sono un diritto. Aggiungiamo che le ferie sono un diritto sancito dalla Costituzione.

E se è pur vero che il Contratto Collettivo di Lavoro  recita:«i turni delle ferie debbono essere fissati tempestivamente dall’impresa, con fermati al lavoratore/lavoratrice e rispettati; solo in casi eccezionali si possono variare di comune intesa tra l’impresa ed il lavoratore/lavoratrice», facendo sottintendere al lettore che l’Azienda possa vantare un inesistente potere arbitrario, con la possibilità anche di rettifiche unilaterali, d’intesa con il Responsabile dell’Unità organizzativa.

Le cose non stanno fortunatamente così.

L’Azienda non può predisporre i turni in modo arbitrario, ma esercitare il proprio potere mediando tra esigenze dell’impresa e interessi del lavoratore, ricercando punti d’incontro e rispettando tutte le regole del CCNL. Ricordiamo intanto che il dettato contrattuale prevede che «l’impresa, solo per particolari esigenze di servizio, può dividere le ferie in due periodi, uno dei quali non inferiore a 15 giorni lavorativi» .
E sul Contratto Integrativo Aziendale non ci sono riferimenti alla pianificazione delle ferie.

La Circolare sulla pianificazione ferie indica come raccomandazione di usufruire di almeno 2 settimane consecutive; sempre la Circolare recita testualmente: “La fruizione dì ferie, banca ore ed ex festività risponde ad un preciso diritto del lavoratore. BPER Banca in un ottica di tutela dì quest’ultimo, ma anche di contenimento dei costi, è particolarmente attenta alla corretta fruizione dì queste dotazioni, correnti e pregresse… Si richiede quindi, per tutti i dipendenti, che sia inserita ed approvata in piano ferie, entro il 31 marzo, l’intera dotazione di ferie”.
Infine, e solo in casi straordinari “E’ facoltà dell’azienda, qualora non sì sia potuto concordare con il dipendente l’utilizzo dell’intera dotazione di ferie prevista, programmare di propria iniziativa le dotazioni mancanti.”

Concludiamo con una piccola considerazione: sappiamo che l’azienda sta esercitando forti pressioni perché colleghe e colleghi fissino già da ora la totalità o quasi delle ferie maturate, da utilizzare tutte entro la fine dell’anno.
La motivazione di tanta attenzione risiede nella necessità, per l’azienda, di accantonare in una voce di bilancio gli importi corrispettivi alla quantità di ferie non fruite in corso d’anno, da cui deriverebbe un evidente danno economico dovuto all’immobilizzo di capitali.

Da parte nostra non possiamo che auspicare, nel rispetto della natura delle ferie e dei diritti dei lavoratori, che le stesse siano fruite, di massima, nel corso dell’anno di maturazione per consentire un equilibrato riposo dallo stress derivante dall’attività lavorativa, senza inutili forzature oltre al dettato dell’ art 46 del CCNL, l’Accordo di Gruppo 29/10/2019, il CCNL e la circolare interna.

Altro non c’è, se non un invito a segnalare al vostro rappresentante sindacale FISAC CGIL eventuali anomalie per consentirci un puntuale intervento.

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