Ci risiamo.
Non si è neppure ancora intravista la possibilità di ritornare ad una vita “normale” e già ricominciano (anche se non si sono mai interrotte) le pressioni commerciali.
Ricominciano con i modi aggressivi di prima, solo per poco mitigati dall’emergenza Covid19. I nostri manager delle DTR, nella tranquillità delle loro abitazioni, senza nessun contatto con la clientela – contatto necessario, se vuoi fare la produzione – continuano a pressare i colleghi in prima linea.
Loro non hanno famiglia, figli da lasciare a casa (senza sapere neppure a chi, dato che le scuole sono chiuse e i nonni sono a rischio) e ritornarci con la paura di trasmettergli qualcosa; loro non devono lavorare con mascherina e guanti, come novelli chirurghi della finanza; loro non devono avere a che fare con clienti, che la mascherina non la vogliono neppure indossare (per il momento è un loro diritto).
E dal loro guscio chiedono, fanno pressioni, classifiche.
Ma questi signori lo hanno capito che il loro mondo è cambiato? L’8 marzo non abbiamo chiuso una porta, che poi basta riaprirla ed è tutto come prima.
Anche loro devono imparare a fare “meglio” e diversamente il loro mestiere. I colleghi, dagli uffici interni, da casa, dalle filiali, stanno dando ancora una volta il massimo. Nonostante i disagi, nonostante la paura, nonostante le mille incombenze, scaricate soprattutto sulla rete, relative a moratorie, anticipi Cig, Finanziamenti che a detta del Governo in un giorno devono essere sul cc del cliente.
I nostri manager devono capire che il nostro lavoro è cambiato, il nostro mondo è cambiato.
E se le classifiche, i report sugli importi della ril, sul numero di kyc, contatti e corsi (neppure fossimo lavoratori a cottimo) già prima erano strumenti inutili e mortificanti, adesso sono proprio fuori da qualsiasi contesto, lavorativo ed umano.
Napoli, 22 aprile 2020
La Segreteria