Rsa Milano – Lombardia: Emergenza Coronavirus per Venerdì 17

 

1 - Fabi 2 - First Cisl 3 - Fisac Cgil 6 - Uilca

 

I presidi di sicurezza previsti dal Decreto sono ormai presenti in tutte le filiali; abbiamo richiesto, insieme agli RLS, che nelle prossime settimane siano montati plexiglass anche per i gestori; abbiamo inoltre chiesto una dotazione di gel aggiuntiva da mettere a disposizione all’ingresso delle filiali per la clientela.
IMPORTANTE: Ricordiamo a tutti i lavoratori che l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza è un obbligo per mitigare i rischi di contagio anche fra colleghi, ed è passibile di sanzione in caso di verifica da parte dell’autorità e di contestazione da parte della Banca; siamo convinti pertanto che l’esempio e l’osservanza delle norme devono partire dagli stessi responsabili.
Tutto bene, quindi? No, non va tutto bene. I dati di contagi e decessi in Lombardia non hanno pari in nessuna altra regione italiana, la situazione continua ad essere drammatica e siamo ancora in piena emergenza, per questo la decisione unilaterale dell’azienda di riaprire da venerdì 17 (!) le filiali delle province di Bergamo e Brescia è alquanto preoccupante. Solo la chiusura delle unità produttive ha preservato i lavoratori dai contagi che hanno funestato queste zone. Paragonarle ora alla normalità delle altre realtà è pericoloso!
Avuto presente che l’epidemia non è affatto sotto controllo, a nostro avviso si dovrebbero utilizzare le settimane da qui al 4 maggio per impostare la riapertura graduale di queste filiali nella massima tranquillità e sicurezza. Invece ci troviamo di fronte a una sorta di blitz, abilmente veicolato dall’Amministratore Delegato uscente che della comunicazione motivazionale ha sempre fatto la sua cifra distintiva. Ma le ragioni della produzione non possono prescindere dalla tutela del diritto inviolabile alla salute. L’azienda ripensi ad una più graduale e organizzata riapertura!
Non siamo ancora nella fase 2, che va pensata e programmata, con la dovuta attenzione alla salute dei lavoratori, adattando ambienti e modo di lavoro a nuove esigenze, una pulizia accurata e di una migliore areazione dei sistemi di condizionamento e ricorrendo anche a tamponi e test di massa per riaprire le attività produttive in sicurezza, come sta proponendo la comunità scientifica, al fine di contenere la diffusione del virus, evidentemente sottostimato.
Il ricorso al lavoro agile nell’emergenza sta dando risultati concreti e ancora migliorabili: dotando tutti i lavoratori di PC, ampliando la gamma di attività effettuabili da remoto – nel rispetto delle normative – al fine di continuare a limitare il lavoro in presenza finché sarà necessario, perché non è prevista una uscita rapida da questo incubo.
Questa fase impone cambiamenti radicali, immediati e duraturi sotto molteplici punti di vista. L’apertura al cambiamento di responsabili e vertici aziendali è urgente e non rinviabile perché non siamo in tempi normali. La strada è segnata e si deve percorrere fino in fondo in termini di normativa, di organizzazione del lavoro e di comportamenti. La richiesta di report, il resoconto serale del lavoro svolto e le pressioni commerciali sono cattive pratiche da abbandonare per lasciare il posto ad un rapporto basato sulla fiducia e sulla competenza.
Milano, 16 aprile 2020

Le Segreterie

Was this article helpful?
YesNo

    Questo articolo ti è stato utile No

    Pulsante per tornare all'inizio
    error: Content is protected !!