ISP – Assago – Intesa cambia le proprie priorità: un servizio essenziale da garantire o ferie obbligate da fruire?

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, legata al contagio per coronavirus, siamo stati tutti impegnati e fortemente ingaggiati per garantire la continuità del servizio alla nostra clientela (famiglie e imprese), per la quale l’accesso al denaro è una condizione essenziale di sopravvivenza.

Quelli di noi che lavorano nelle Direzioni Centrali sono riusciti a mantenere l’operatività corrente, lavorando da casa, attraverso lo strumento del lavoro agile, protratto oltre i limiti contrattualmente previsti. L’emergenza sanitaria richiedeva interventi tempestivi per la riduzione del contagio e noi abbiamo contribuito a contenerlo per il bene nostro, delle nostre famiglie e della collettività. Abbiamo dovuto improvvisare e reinventare procedure e modalità di lavoro, ricorrendo a quello spirito di adattamento che emerge inaspettato nei momenti critici e ti spinge a realizzare cose che prima credevi impossibili. Problemi certo non confrontabili con quelli della maggior parte dei colleghi e delle colleghe che operano nelle filiali e che ogni giorno si sono preparati per andare al lavoro, con lo stesso spirito di chi va a resistere in una trincea.

Colleghe e colleghi, privi dei dispositivi di protezione individuali irreperibili sul mercato, sono rimasti a lungo esposti al contagio, mettendo a rischio la propria salute e quella dei propri cari, per garantire il servizio alla clientela che, preoccupata per i propri risparmi, affollava gli accessi delle banche, soprattutto nei primi periodi dell’emergenza.

Estenuanti le trattative sindacali per ottenere una riduzione degli orari di apertura e l’alternanza del personale nelle filiali, in modo da ridurre le possibilità di contagio.

Ora che stiamo iniziando a governare l’emergenza, arriva a raggelarci la richiesta perentoria di Intesa Sanpaolo di fruizione immediata delle ferie maturate: 6 giorni da pianificare nel mese in corso, per complessive 8 giornate da esaurire entro il 2 giugno.

La notizia lascia costernato quasi tutto il personale, comprese alcune figure di responsabilità, che vedono di colpo minato tutto il lavoro compiuto finora per mettere in sicurezza le persone senza impattare sull’operatività quotidiana.

La richiesta di Intesa Sanpaolo, se è ineccepibile dal punto di vista legislativo, perché richiede la fruizione soltanto delle ferie maturate, è tuttavia inaccettabile sia dal punto di vista etico che organizzativo.
Per far fronte all’emergenza sanitaria, il decreto “Cura Italia” prevede infatti la fruizione delle ferie maturate, ma soltanto come misura temporanea di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno subito la sospensione o la riduzione delle proprie attività lavorative, per le misure anti-contagio e in attesa degli interventi di integrazione salariale.

Dal punto di vista etico, appellarsi a questa norma, nata a fini di tutela di lavoratori e lavoratrici che rischiano il posto di lavoro, e utilizzarla a scapito di lavoratrici e lavoratori che hanno finora assicurato il servizio alla clientela, nonostante tutte le difficoltà e mettendo a rischio anche la propria vita, ci sembra un atto vergognoso.

Dal punto di vista organizzativo è una richiesta pericolosa, perché mette a rischio l’intero servizio, che finora ci siamo pregiati di assicurare a famiglie, imprese e comunità.

Chiediamo quindi a Intesa Sanpaolo, da sempre attenta alla Responsabilità Sociale, di renderla sostenibile, rispettando le esigenze di tutti gli stakeholders, cioè di colleghe e colleghi, della clientela, delle persone che attendono il sostegno al reddito perso o sospeso a causa del virus, che le banche si sono impegnate ad anticipare.

Confidiamo che nella riunione di oggi le Delegazioni di Gruppo e le controparti datoriali possano chiarire i propri reciproci obiettivi e trovare una soluzione, per progettare la ripresa economica nel rispetto delle esigenze delle persone, che hanno bisogno di recuperare le energie psicofisiche investite nella fase emergenziale con impegno e dedizione.

Milano, 7 aprile 2020
RSA FISAC CGIL INTESA SANPAOLO ASSAGO

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