NUOVE DISPOSIZIONI AZIENDALI_COVID-19
3 aprile 2020
Come sapete l’Impresa ha inviato a tutti i Dipendenti la nuova Comunicazione di servizio contenente le disposizioni aziendali in vigore per tutta la prossima settimana (dal 6\04 al 12\04).
Fin dall’inizio della fase emergenziale, nonostante l’Azienda avesse dichiarato la propria indisponibilità a contrattare le necessarie misure per il contenimento dell’epidemia in corso, come Sindacato – con forza e caparbietà – abbiamo avanzato proposte e suggerito possibili soluzioni, rimarcando errate applicazioni contrattuali e disfunzioni organizzative. Ciò nonostante, soltanto alcune delle nostre indicazioni sono state parzialmente accolte e nessuna consolazione deriva dalla diffusa opinione che la misura aziendale sarebbe potuta essere peggiore.
Nella tarda mattinata di oggi, poco prima dell’ufficializzazione della COM, siamo stati messi davanti al fatto compiuto, come tutti i lavoratori del resto, sulle decisioni dell’Impresa che tra l’altro circolavano tramite i vari referenti aziendali già da ieri. Quindi, alcuna possibilità di replica all’ennesima articolazione dei provvedimenti che stavolta mettono assieme i lavoratori scontentando tutti e, cosa ancor peggiore, dividendoli nuovamente.
Difatti, nelle disposizione ad “ostacolo” della Comunicazione di servizio (già commentata come scarsamente comprensibile da tanti colleghi), non viene tenuta in considerazione la necessità di ricercare un meccanismo semplice ma soprattutto equo per l’intera popolazione aziendale, distribuendo in egual misura per tutti, quindi a rotazione, il rapporto tra presenze e assenze, tra contributo dei lavoratori (istituti propri) e quello a carico dell’Azienda (permessi retribuiti).
Purtroppo, non si è nemmeno tenuto conto della disparità e delle discriminazioni già emerse nelle precedenti settimane, bensì acuito maggiormente le difficoltà dei singoli. Lungi dalla nostra volontà, sminuire la portata dei permessi retribuiti a carico azienda, a fronte però del sostanzioso abbattimento delle ferie residue, proprio quelle per le quali da diversi anni l’Impresa cerca di imporne la fruizione senza rispettare le esigenze delle persone.
Tra le diverse proposte avanzate all’Azienda, avevamo pure prospettato la costituzione di una ampia Banca del tempo nella quale i lavoratori potessero donare una parte delle proprie ferie, anche una singola giornata (magari proprio di quelle arretrate!). Anche su questo punto, l’unica disponibilità aziendale è stata quella di consentire l’utilizzo di quanto già previsto dal CIA, cedendo un limitato numero di giorni ad una precisa persona, per giunta della stessa società e con delle limitazioni che renderanno difficilmente effettuabile la donazione.
Nella piena consapevolezza si tratti di una situazione senza precedenti nella recente storia del nostro paese e di rilevanza mondiale, riportiamo l’indignazione giunta da tantissimi lavoratori, anche da parte di coloro che risultano meno penalizzati, prendendo altresì le distanze dal comportamento dell’Impresa con il profondo rammarico non ci sia stata la volontà di contrattare soluzioni diverse e condivise.
p.s.: a fronte di molteplici sollecitazioni, riteniamo sia opportuno che l’Azienda disponga un documento esplicativo delle misure unilateralmente previste, assumendone anche la relativa conseguente interpretazione e responsabilità.
Rappresentanza Sindacale Gruppo Unipol
First/CISL – Fisac/CGIL – Fna – Snfia – Uilca/UIL