L’emergenza sanitaria Covid19 sta vivendo una fase sempre più critica ma, nella nostra azienda e specie nel nostro territorio, constatiamo ancora oggi una mancanza di senso di responsabilità nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. Appare incredibile infatti che da parte dei nostri responsabili aziendali si continui a gestire la situazione di emergenza come se nulla stesse accadendo.
La settimana scorsa abbiamo verificato che si continua a chiamare la clientela non per assicurare servizi essenziali, quanto piuttosto per portare avanti il raggiungimento degli obiettivi commerciali:
dietro l’angolo si nasconde il rischio, già accaduto in alcune filiali del territorio, che ad un controllo delle forze dell’ordine nei confronti di clienti in attesa di entrare in filiale qualcuno abbia sottoscritto l’autocertificazione evidenziando di essere stato convocato in banca per espletare pratiche che non possono assolutamente essere annoverate tra i servizi essenziali da assicurare. Nel caso in oggetto, le forze dell’ordine si sono presentate in filiale per verificare con i colleghi se le dichiarazioni sottoscritte dai clienti fossero corrette; fortunatamente andando via senza effettuare ulteriori approfondimenti sul reale motivo dell’appuntamento.
Già dalla settimana scorsa come O.S. avevamo avuto contatti con la DTR affinché, con chiarezza, si esprimessero sulla effettiva sospensione dei budget e delle proposte commerciali ai clienti di matrice proattiva, ribadendo il concetto che gli appuntamenti con la clientela dovevano essere esclusivamente reattivi alle esigenze manifestate dal cliente.
Abbiamo richiesto che inoltrassero una comunicazione chiara e trasparente che facesse tacere le insistenti voci provenienti dalla Rete di telefonate volte ad esortare la lavorazione delle ‘Campagne’ con appuntamenti alla clientela finalizzati alla vendita dei prodotti: non abbiamo ricevuto alcuna mail di riscontro in tal senso…ed i colleghi nel frattempo non ci hanno chiamato per informarci che sono cessate le pressioni.
Altra situazione che sta violando i principi di rispetto della privacy dei dipendenti, è il trasferimento delle telefonate dagli interni degli uffici aziendali ai telefoni privati dei colleghi sprovvisti di cellulari aziendali: occasione questa che consente ai clienti di importunarli anche oltre gli orari di ufficio. Sin da ora, infatti, molti colleghi hanno dovuto cambiare numero per tutelare il proprio diritto alla riservatezza. Chiediamo che, sempre fermo il rispetto degli orari di lavoro, sia rintracciabile su telefono cellulare esclusivamente il personale dotato di linea aziendale!
Infine, solo un accenno alla gestione del personale in questo momento di agitazione: il clima all’interno delle filiali è compromesso dalla poco chiara e trasparente segnalazione del codice di assenza previsto per il lavoro da casa per emergenza Coronavirus. Succede che in alcune filiale, le relative segnalazioni dei colleghi non presenti siano poco trasparenti e quindi non evidenziano con chiarezza a che titolo i colleghi medesimi continuano a risultare assenti (lavoro da casa, malattia, quarantena…). In altre unità operative poi, nonostante l’accordo, tra le OO.SS. di coordinamento e la Direzione Generale, di operare una rotazione per assicurare i presidi dei vari uffici di filiale, risultano totalmente sguarnite alcune linee in cui gli addetti sono tutti contemporaneamente assenti (tra le varie motivazioni), anche per lavoro da casa.
Facile prevedere che l’imbarbarimento del clima interno alle filiali, in cui non vi è uniformità di trattamento rispetto all’emergenza sanitaria e all’esigenza di assicurare un servizio essenziale con il presidio della Rete riconoscendo ad alcuni colleghi delle libertà e ad altri no, possa diventare il prossimo grande problema di una Direzione al momento incapace di governare questa emergenza. Rammentiamo in questa fase che l’importanza delle direttive prodotte al tavolo permanente tra la Direzione Generale e le OO.SS. venga puntualmente recepito e rispettato in tutte le situazioni che si stanno sviluppando con l’emergenza.
Caserta, 23 marzo 2020