ISP: cosa diciamo alle campagne? Non oggi!

Dopo il terrificante livecast di Barrese di venerdì scorso (che a quanto sembra, per carità di patria, non è stato nemmeno messo a disposizione dei colleghi stamattina), non solo è cambiata la percezione di quanto sta accadendo nel Paese, ma il Governo ha preso provvedimenti estremamente restrittivi e “gravi”, sancendo al di là di ogni possibile dubbio che la priorità del momento è il contenimento dell’infezione e la tutela della salute pubblica.

A questo punto è imperativo che anche tutta la filiera Commerciale dell’azienda (dal suo Capo supremo all’ultimo dei Direttori) prenda atto della situazione e si comporti coerentemente.

Se da un lato è necessario che la banca in quanto servizio essenziale garantisca ai cittadini la continuità del servizio (e nessuno dei colleghi si sta tirando indietro, con il grandissimo senso civico e di responsabilità che ci contraddistingue da sempre), allo stesso modo è necessario che nessuna delle sue iniziative si metta in contrasto con le direttive delle massime autorità sanitarie che invitano in modo accorato l’intera cittadinanza di tutto il Paese senza distinzione di “zone” a ridurre gli spostamenti al minimo indispensabile e per esigenze gravi e urgenti.

In questo panorama costringere i colleghi a spingere i clienti a fissare appuntamenti commerciali di routine in filiale è un comportamento veramente irresponsabile. Le agende possono, anzi devono aspettare. Dobbiamo fornire tutti i servizi urgenti (dalle scadenze ai finanziamenti, dalle carte alle esigenze di smobilizzo) che ci vengono richiesti dai clienti, ma senza sollecitare in alcun modo la presenza in filiale per l’ordinaria e posticipabile gestione finanziaria. Per non parlare di eventuali tentazioni (che sicuramente non ci sfiorano nemmeno la mente) di sfruttare il momento di panico per collocare prodotti di tutela, magari collegati a questioni sanitarie. E ci allibisce che si mandino in giro mail ai colleghi di questo tenore: “Da oggi 9 marzo è disponibile su ABC il nuovo lotto delle iniziative alta priorità. La durata prevista è di 4 settimane, fino al prossimo 3 aprile”. Ma veramente a qualcuno è venuto in mente di scrivere ai colleghi che l’Alta Priorità fino al 3 aprile (per ironia della sorte, data di mantenimento in vigore delle misure sanitarie eccezionali) sia la collocazione della polizza “Coperture Salute di XME protezione”) e non la vera tutela della salute pubblica? Servono urgenti correzioni del tiro.

Come sempre, ma questa volta in modo ancor più stringente vista la gravità della situazione che esula delle pure questioni aziendali, chiediamo ai colleghi di segnalarci comportamenti non in linea con le esigenze del momento.

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