Pubblichiamo questo articolo in cui i dati esposti si commentano da soli.
Da Repubblica.it – CALANO gli omicidi, ma non quelli che hanno per vittime le donne. E otto donne su dieci conoscevano il proprio assassino. E’ quanto emerge da un rapporto dell’Istat riferita all’anno 2018 in Italia. Secondo l’analisi, le donne vengono uccise in ambito domestico da partner e familiari, gli uomini da sconosciuti negli spazi pubblici. Delle 133 donne uccise nel 2018, più dell’80% è stata vittima di una persona conosciuta. In particolare, nel 54,9% dei casi dal partner attuale o dal precedente. Sono state uccise dal proprio partner 63 donne (47,4%) mentre per altre dieci (7,5%) l’autore del delitto è quello precedente. Altre 33 (24,8%) sono state vittima di un parente e solo nel 12,5% l’autore è sconosciuto. Infine nel 6,8% dei casi si tratta di un omicidio con autore non identificato. Tra i partner, nel 2018, i mariti e gli ex mariti sono stati gli autori del 71,2% degli omicidi, con una percentuale in crescita rispetto al 2017 (anno che ha registrato il valore minimo, 51,9%).
Sempre meno omicidi di mafia
Tra il 1983 e il 2018 sono stati rilevati 6.681 omicidi attribuibili a organizzazioni criminali di tipo mafioso. In Campania, Sicilia, Calabria e Puglia, territori di radicamento storico di camorra, cosa nostra, ‘ndrangheta e sacra corona unita, si concentra nell’intero periodo il 95,6% degli omicidi mafiosi.
Il periodo più cruento è sicuramente il quinquennio a cavallo del 1990, in cui la quota di omicidi mafiosi arriva a costituire un terzo dei circa 8 mila omicidi avvenuti tra il 1988 e il 1992. Successivamente l’Istat osserva un progressivo declino, più rapido del pur forte decremento degli omicidi volontari nel loro complesso, fino a portare nel quinquennio 2013-2017 l’omicidio di mafia a costituire una quota contenuta (9,1%) del totale. Nel 2018, in Italia, sono stati commessi dalle organizzazioni mafiose 19 omicidi volontari, circa uno ogni 18 omicidi volontari in totale.
Trend discendente al Sud
A partire dai primi anni Novanta, l’Italia ha visto diminuire il tasso di omicidi, inizialmente in modo repentino, e successivamente in maniera più regolare. Nel 2018, a un tasso nazionale di 0,57 omicidi per 100 mila abitanti, corrispondono valori pari a 0,43 per il Centro-nord e a 0,83 per il Mezzogiorno. Malgrado vi sia ancora un divario notevole tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, il forte decremento che ha caratterizzato alcune regioni meridionali porta a un riavvicinamento delle aree geografiche. In particolare, la Calabria, pur occupando costantemente il primo posto della graduatoria, si contraddistingue per l’entità del calo degli omicidi, che favorisce un riavvicinamento con le altre regioni: da 5,23 omicidi per 100 mila maschi nel 2010-2012 a 1,95 del 2016-2018 (pari a -62,8% contro una media nazionale di -39,0%).