Da Repubblica.it – Unipol “a nuovo perimetro” ha chiuso il 2012 con un utile netto consolidato di 441 milioni di euro, nonostante il risultato negativo di 889 milioni di Premafin, grazie a un beneficio di 1.089 milioni derivante dall’applicazione del principio contabile Ifrs3. L’utile netto consolidato del gruppo Unipol stand alone è invece di 241 milioni; prevista una cedola di 0,15 euro ad azione per le ordinarie e 0,17 per le risparmio.
Il margine di solvibilità di Unipol incluso il gruppo Premafin-Fonsai è stato pari a circa 1,6 volte i requisiti regolamentari, con un excess capital di 2,6 miliardi di euro. A livello stand alone, cioè senza Premafin-Fonsai, Unipol è tornato in ‘nero’ realizzando un utile di 241 milioni dopo la perdita di 93 milioni del 2011, mentre il combined ratio è migliorato al 94,2%, rispetto a 95,4% del 2011. La raccolta diretta danni è scesa a 4,2 miliardi (-2,5%), mentre quella vita è salita a 2,5 miliardi (+1,8%). Grazie a un utile della capogruppo Unipol Gruppo Finanziario di 195 milioni, la compagnia bolognese distribuirà agli azionisti un monte dividendi di 113 milioni.
L’amministratore delegato Carlo Cimbri ha parlato di “risultati positivi” che “chiudono un triennio importante” in cui sono stati raggiunti e “in alcuni casi” superati “gli obiettivi che ci eravamo prefissi con il piano industriale 2010-2012, nonostante l’alternarsi di scenari particolarmente turbolenti e incerti, sia sui mercati finanziari che per quanto riguarda il contesto economico italiano”.
Per quanto riguarda il 2013 l’attività del gruppo “sarà incentrata nel completamento del progetto di integrazione del Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI”. “Il risultato della gestione, escludendo eventi attualmente non prevedibili anche legati al contesto di riferimento, è atteso per l’anno in corso positivo ed in linea con gli obiettivi del Piano Industriale”.