Care/i Colleghe/i,
a malincuore Vi dobbiamo informare che, nonostante i nostri solleciti, l’azienda non ha preso in considerazione le nostre richieste unitarie, senza tra l’altro darci alcun riscontro, rispetto a quella che è la forma di prevenzione più importante e sicura per i lavoratori, suggerita all’unanimità da tutti gli specialisti, di estendere il lavoro a distanza prolungandolo almeno di una settimana.
Nonostante si sappia chiaramente che:
• La miglior prevenzione è contenere i contatti.
• Moltissimi colleghi utilizzano mezzi pubblici (treni, tram, metro, bus, …..) per potersi recare alla propria sede di lavoro aumentando così il rischio di contatti e quindi contagio.
• A pranzo i colleghi saranno costretti ad andare a mangiare in luoghi pubblici e quindi esponendosi nuovamente a rischi di contatto e contagio.
• Il lavoro a distanza non influisce sulle performance individuali e garantisce continuità operativa.
• Moltissime scuole di ogni ordine e grado sono state totalmente chiuse e quindi diversi colleghi si trovano nella difficile condizione di dover fronteggiare questa situazione.
• Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio 2020, tra le misure urgenti di contenimento del contagio dei comuni delle Regioni Lombardia e Veneto, dia l’indicazione precisa:
“sospensione delle attività lavorative per le imprese, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità, ivi compresa l’attività veterinaria, nonché di quelle che possono essere svolte in modalità domiciliare ovvero in modalità a distanza.”
• Suggerire a tutti i colleghi di prendere lo Smart Working lunedì e martedì limitandolo a solo 2 giorni comporterà un rientro massivo in azienda al terzo giorno “DOMANI” di tutti i colleghi aumentando così il rischio di contagio.
Nonostante tutto questo ci rammarica constatare che la nostra azienda, anche nella seconda comunicazione di aggiornamento rispetto al Coronavirus COVID 19, limita l’utilizzo del lavoro a distanza, testualmente “Solamente fino a domani sera (martedì) confermiamo per tutti i colleghi delle sedi di Milano, Torino e dei centri territoriali di Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Liguria la possibilità di utilizzare la modalità di lavoro a distanza”.
Ribadendo che, fatta salva l’eccezione indicata sopra, “Restano le ordinarie modalità di organizzazione della prestazione lavorativa per i colleghi che operano nelle sedi di tutte le altre Regioni”, comunicandoci, quindi, che per tutti gli altri non è prevista alcuna eccezione alla regola!
Ci aspettavamo che AXA attivasse, come hanno fatto diverse aziende del settore e non, misure straordinarie concrete a tutela e prevenzione dei propri Collaboratori, che hanno sempre dimostrato un altissimo grado di responsabilità, consentendoci di usufruire del lavoro a distanza almeno per una settimana, come fortemente suggerito ed indicato da tutti gli specialisti del mondo.
Per ora l’Azienda non ha voluto derogare e la stiamo incalzando affinché lo faccia, convochi le Organizzazioni Sindacali e consenta alle RLS di esercitare il loro ruolo nei confronti del Delegato alla Sicurezza; contrariamente AXA si prenderebbe una inutile e grandissima responsabilità rispetto alla salute di tutti i propri collaboratori.
RSA Gruppo AXA Italia