Riscossione Tributi: mobilitazione per il fondo pensione esattoriali

 

PENSIONE AGGIUNTIVA DI SETTORE: PRESIDIO DAVANTI AL MINISTERO DEL LAVORO

Dall’emissione del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 55 dell’8 maggio 2018, che ha stabilito che le risorse del Fondo Speciale dovessero essere utilizzate ai fini di una previdenza aggiuntiva calcolata con il metodo contributivo, ci siamo attivati affinché la completa realizzazione della riforma del Fondo di previdenza trovasse attuazione.

A tal fine, dopo una lunga attesa le Segreterie Nazionali si sono incontrate con i referenti dell’Inps i quali hanno rappresentato una interpretazione del Decreto decisamente penalizzante per i lavoratori, in quanto negava la valorizzazione di parte della contribuzione versata.

Si avviava così una lunga fase di iniziativa sindacale per superare tale inaccettabile posizione dell’Inps; al fine di ottenere una corretta stesura della circolare attuativa del Decreto, nel mese di novembre sono stati realizzati incontri con i due nuovi sottosegretari al Ministero del Lavoro, On.le Francesca Puglisi e Sen. Stanislao Di Piazza, i quali si sono impegnati ad una soluzione positiva della problematica in tempi brevi, anche appoggiando una proposta di emendamento della norma in quelle stesse ore elaborata dall’INPS. Tale specifica normativa consentirebbe all’INPS di superare positivamente quella loro interpretazione negativa del Decreto (ad avviso delle Segreterie Nazionali, e dei legali interpellati il testo del Decreto è invece chiaro) e riconoscere interamente la contribuzione versata da tutti i lavoratori.

Al momento in Parlamento è avviato l’iter del Decreto Milleproroghe, all’interno del quale potrebbe essere inserita la specifica normativa

richiesta dall’INPS. L’iniziativa delle Segreterie Nazionali è ampia nell’immediato sul piano istituzionale nel suo insieme, e oltreché indirizzata ai massimi vertici dell’Istituto Nazionale di Previdenza per fare riconoscere una corretta lettura del Decreto n. 55/2018 istitutivo della previdenza aggiuntiva per ogni collega, al momento è anche rivolta a sensibilizzare le forze politiche e parlamentari affinché laspecifica richiesta dall’Istituto Previdenziale venga accolta in quanto, pure non necessaria, comunque nei fatti risulterebbe risolutiva di una lunga fase di attesa e stallo.

L’aspettativa e l’attenzione da parte dei lavoratori è alta: si tratta di una questione di equità e giustizia. Si tratta di pretendere il ritorno, sotto la voce di pensione aggiuntiva, di danaro dei lavoratori, versato al Fondo da loro stessi.

Con il sopracitato Decreto n. 55 firmato dall’ex Ministro del Lavoro Poletti nel 2018, mancando solamente un atto amministrativo (è tale la circolare applicativa dell’INPS) era legittimo ritenere che il traguardo fosse praticamente quasi raggiunto. Abbiamo invece dovuto prendere atto che occorre ancora qualche sforzo per completare il lungo percorso avviato anni addietro.

Per sensibilizzare definitivamente le forze politiche ed istituzionali occorre anche riprendere quella tipologia di iniziativa e mobilitazione sindacale cui già in passato abbiamo fatto ricorso

A tale fine è stata chiesta ed ottenuta l’autorizzazione ad un presidio per il giorno 30 davanti alla sede del Ministero del Lavoro, via Veneto 56, dalle ore 09,00 alle ore 13,00.

Si tratta di una manifestazione di rappresentanti sindacali che, qualora non si rivelasse risolutiva, potrà essere seguita da ulteriori iniziative, che potranno interessare l’intera categoria, affinché tutti gli sforzi compiuti in questi anni possano portare alla conclusione positiva da tempo ricercata.

Roma, 24 gennaio 2020

Le Segreterie Nazionali

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