Organici insufficienti: malattia cronica del nostro Gruppo
La coperta è corta
Sono anni che rincorriamo il problema degli organici insufficienti e, giorno dopo giorno, nel Gruppo Banco BPM il problema si acuisce.
Il tutto si riduce a un’unica verità: La nostra azienda non sta assumendo abbastanza.
A fronte delle tante uscite degli ultimi anni, derivanti dal Fondo di Solidarietà, dal naturale turn-over e dai crescenti casi di dimissioni di colleghi delusi che vanno altrove (circa 3.000 uscite complessive nell’arco del piano industriale vigente), non ravvisiamo sufficienti nuovi ingressi.
I pochi inserimenti di giovani neoassunti derivano da Accordi sindacali che l’azienda deve rispettare e anzi, siamo sempre più spesso chiamati a pretendere il raggiungimento delle soglie concordate.
Le risposte avute sulla richiesta di verifica puntuale dei neoassunti, così come quelle sul monitoraggio costante degli organici, per noi sono inaccettabili e inadeguate.
A nostro avviso manifestano la palese volontà di questa azienda di giocare con i numeri e di avere la totale libertà di azione.
Il tutto si riflette su una continua diminuzione di organico della Rete e, nonostante la tanto sbandierata volontà di portare il numero minimo di dipendenti per filiale a 3, oggi siamo sempre più spesso di fronte a casi di filiali sguarnite o che devono addirittura temporaneamente chiudere per carenza di personale.
Quanto sopra si scontra certamente con quello che riteniamo essere la corretta attenzione al benessere lavorativo e ad una sana crescita nonché un buon funzionamento del Gruppo.
E’ questa la People Strategy tanto decantata urbi et orbi dal Condirettore Generale Salvatore Poloni? O forse l’unico vero obiettivo è quello di tagliare i costi del personale nel brevissimo periodo senza una visione di lungo termine?
Anche il prendere tempo da parte aziendale sulla richiesta delle organizzazioni sindacali di estendere il miglior trattamento assicurativo a tutti i colleghi del Gruppo, rimandando l’argomento di settimana in settimana, adducendo la scusa del cambiamento del broker non ci convince:è solo un’ulteriore scusa per risparmiare.
NON È ACCETTABILE
Vogliamo ribadire che non basta riempire gli articoli dei media di belle parole, ma bisogna dimostrare l’attenzione ai colleghi con fatti concreti.
Noi riteniamo che le Persone debbano essere sempre al centro. Per questa banca è così o sono solo una matricola e un costo da tagliare?
Ad oggi sulle assunzioni l’azienda è sicuramente inadempiente: ci sono dei tempi e dei numeri da rispettare.
Se così non fosse dal 01 gennaio ci sentiremo liberi di qualsiasi azione non escludendo quelle legali.
COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
Milano, 21 novembre 2019