LE POSIZIONI SONO ANCORA MOLTO DISTANTI
Care colleghe e cari colleghi,
E’ chiaro a tutti che l’obiettivo dell’Azienda è quello di eliminare 140 posti di lavoro, ragionando solo su dimissioni volontarie incentivate, senza neanche fare ricorso, ad esempio, all’uso del fondo di solidarietà che prevede l’assegno di accompagnamento alla pensione e agli altri strumenti di contenimento dei costi da noi già messi sul tavolo durante la precedente procedura.
La “forza” del nostro CCNL e degli strumenti ad esso correlato è quella di avere un impianto normativo efficiente che prevede tutte le tutele e gli ammortizzatori per gestire le questioni occupazionali in situazioni straordinarie.
A fronte di nostra precisa richiesta riguardo alle modalità tecniche ed economiche e ai tempi dei trasferimenti degli uffici di sede da Torino aMilano, l’Azienda ha manifestato al momento la non volontà di affrontare l’argomento subordinandolo ad una seconda fase. Per noi è invece prioritario tutelare i colleghi coinvolti nei trasferimenti entrando nel merito della valutazione di elementi per noi fondamentali quali carichi di famiglia, disabilità, situazioni personali particolari, part time, ecc.
L’Azienda ha inoltre manifestato chiusura di fronte alla nostra richiesta di dettagli sulla situazione esuberi nelle filiali.
Con il senso di responsabilità che ci ha sempre contraddistinti continuiamo ad adoperarci per trovare tutte le soluzioni possibili al fine di salvaguardare i posti di lavoro. Proprio in quest’ottica abbiamo ribadito all’Azienda che per noi è assolutamente prioritario l’utilizzo di tutti gli strumenti previsti dal CCNL del Credito in caso di tensioni occupazionali:
- prepensionamenti attraverso il fondo esuberi;
- risorse accantonate nella parte ordinaria del fondo da utilizzare con giornate di solidarietà;
- ricorso allo smart-working ed utilizzo volontario del part-time;
- ottimizzazione dei residui ferie e della banca delle ore.
E’ da anni che critichiamo le scellerate decisioni aziendali che hanno portato la Banca in questa situazione, ma pur non potendo entrare nel merito delle scelte strategiche, e quindi anche di come vengono “utilizzati” i soldi, riteniamo scandaloso che non vengano impiegati per conservare i posti di lavoro, per valorizzare il capitale umano e creare le condizioni per un vero rilancio dell’Azienda. Ed è proprio rimarcando le pessime gestioni manageriali che abbiamo formulato all’Azienda la necessità di intraprendere un’azione di responsabilità.
Davanti alla posizione aziendale, riteniamo necessario effettuare gli opportuni passaggi presso le Segreterie Nazionali in previsione del prossimo incontro del 4 novembre.
RappresentantiSindacali Aziendali del Gruppo Bim Fabi e Fisac/Cgil
Le strutture territoriali FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA, UNISIN
Torino, 23 ottobre 2019