Prato – Pistoia: lo strano caso di Immobiliare Stampa. III Puntata

A distanza di mesi siamo nostro malgrado costretti a tornare a parlare della vicenda dei colleghi di Immobiliare Stampa dimenticati da tutti in uno stabile in via Filzi a Prato. Ormai quasi due anni e mezzo fa la fiscalità generale ed Intesa Sanpaolo permisero il salvataggio delle due banche venete (BPVi e Veneto Banca) garantendo i livelli occupazionali di tutti i lavoratori che lavoravano nei due gruppi, tutti tranne i colleghi di Immobiliare Stampa che per responsabilità non meglio chiarite sono rimasti fuori dal salvataggio delle venete.

In questi due anni e mezzo alcuni colleghi di Immobiliare hanno avuto la possibilità, per loro fortuna, di accedere ad un fondo esuberi (prepensionamento) e quindi di staccare finalmente il biglietto per il mondo del non lavoro.

Ma gli altri, 17 persone (di cui il grosso a Vicenza, alcuni – pochi – a Prato ed in Sicilia), sono ancora lì in attesa di capire bene quale sarà il loro futuro. I colleghi hanno parlato col Sindacato a tutti i suoi livelli, con le Istituzioni locali, col Ministero dell’Economia e delle Finanze, con chiunque desse loro ascolto per farsi raccontare la loro situazione paradossale: avere uno stipendio -sempre più “a termine”- senza avere un lavoro vero da svolgere in una situazione di totale incertezza.

Vi sembrerà paradossale ma non avere molto da fare, avere un sacco di tempo disposizione ed uno stipendio sempre più incerto da quasi tre anni non è una situazione assolutamente piacevole, anzi può far cadere nello sconforto personale e professionale anche i caratteri più forti.

Si parla in maniera non ufficiale di offerte di società e fondi interessati all’acquisizione di Immobiliare Stampa, ma i colleghi chiedono certezze occupazionali a tutti i soggetti coinvolti. Partendo dal decreto di salvataggio delle banche, l’occupazione ed il reddito devono essere garantiti a tutti i colleghi ancora in servizio in Immobiliare Stampa fino a quando non andranno in pensione come di fatto è avvenuto per tutti gli altri colleghi delle Venete.

Ognuno quindi deve fare la propria parte: i Commissari liquidatori, il Presidente di Immobiliare Stampa, le Istituzioni, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ed anche Intesa Sanpaolo, ossia la società che ha salvato le due venete e che quindi si è fatta garante nei confronti del Governo della stabilità occupazionale e reddituale di tutti i dipendenti che allora lavoravano nelle banche venete.

Quindi con la presente comunicazione il sindacato Fisac CGIL di Prato e Pistoia richiama tutti i soggetti coinvolti alle proprie responsabilità nelle opportune sedi perché è inaccettabile che si possa ancora oggi, ottobre 2019, scherzare con la vita di questi lavoratori: hanno una dignità ed una professionalità che devono essere salvaguardate come lo sono state quelle di tutti i colleghi dell’ex Popolare di Vicenza e di Veneto Banca.

Prato-Pistoia 21 ottobre 2019La SegreteriaFisac CGIL

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