Intesa Sanpaolo: politiche commerciali? Si chiamano pressioni

dal sito Fisac Intesa Sanpaolo
Direzione Regionale Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise
20 ottobre 2019


Se il capo di Banca dei Territori ostenta il suo ottimismo, in merito ai risultati raggiunti dall’azienda, ci fa molto piacere, ma per coloro che contribuiscono in modo determinante al loro raggiungimento è difficile trovare altri motivi per essere allegri.

Infatti, quei numeri positivi, derivano certamente e in modo preminente dall’impegno quotidiano profuso dalle colleghe e dai colleghi che, però – oltre ad affrontare le difficoltà organizzative che aumentano di giorno in giorno, conseguenti alle scelte aziendali, con organici che si riducono e carichi di lavoro che crescono – si trovano a fronteggiare quotidianamente comportamenti aziendali, messi in atto lungo tutta l’articolata “filiera di comando”, che esasperano i problemi e accentuano il deterioramento del clima aziendale; si arriva a fine giornata stravolti, col “fiatone”, sfiancati psico-fisicamente e sviliti, a livello personale e professionale.

Le “cattive pratiche” sono in costante aumento, politiche commerciali che sarebbe bene chiamare con il loro nome, cioè “pressioni commerciali”, improntate al ripetitivo sermone giornaliero di richieste: telefonare, pianificare, incontrare, rispondere, proporre, collocare, vendere, rendicontare… e così via, in un “loop” costante e sfibrante, che sminuisce il valore delle colleghe e dei colleghi che non hanno certamente bisogno di queste ripetute sollecitazioni e sono perfettamente in grado, con le loro capacità personali e professionali, di gestire proficuamente la loro quotidiana attività lavorativa.

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