Abbiamo assistito per il passato ad una serie di cambi di contratto di appalto. Ogni volta con ripercussioni negative sull’organizzazione del lavoro e spesso sul benessere lavorativo dei colleghi, sull’igiene o sulla sicurezza. E’accaduto per le modifiche sui servizi di posta interna, sulle pulizie (vedi i diversi comunicati pubblicati), sulle manutenzioni tecnicheed ora sui servizi di vigilanza armata.
Dal 1° ottobre i servizi di vigilanza sono affidati ad un network nazionale, che è autorizzato dal Gruppo ad utilizzare per il servizio altri istituti di vigilanza (subappalto), a suo piacimento.
Il battesimo di questo nuovo appalto si presenta nella migliore delle tradizioni:
- la comunicazione aziendale ai Direttori e Preposti di quale istituto di vigilanza fosse competente per la loro filiale, è stata inviata solo dopo l’orario di lavoro del 30 settembre;
- la verifica delle generalità dei nuovi addetti al servizio, a nostro avviso, è stata prevista ai fini della sicurezza con delle modalità alquanto singolari.
Evitiamo di dettagliare l’esposizione ai rischi di natura criminale alla quale questa operazione ha esposto i colleghi. Ma le responsabilità devono essere chiarite affinché per il futuro non vengano ripetuti gli stessi errori.
Ancora una volta il taglio dei costi ed il ricorso ad appalti e subappalti, penalizza la sicurezza ed il benessere lavorativo dei colleghi.
I servizi affidati ad una gestione in appalto non possono più essere solo oggetto di valutazione di riduzione dei costi. La qualità dei servizi da garantire (pulizie, sicurezza, manutenzione impianti, etc.) influisce in modo determinante sulle condizioni di lavoro e pertanto devono essere elemento di confronto di merito con le OO.SS. a tutela dei lavoratori del Gruppo e per il rispetto delle condizioni di lavoro degli addetti ai servizi.
Milano, 2 ottobre 2019
Fisac-CGIL Gruppo Banco BPM