La Cgil aderisce al terzo Global Climate Strike

Dal 20 al 27 settembre milioni di persone in tutto il pianeta si mobiliteranno per il clima nel terzo Global Climate Strike. Una ‘Settimana per il futuro’, con iniziative volte a fare pressione sul vertice delle Nazioni Unite in programma per il 23 settembre a New York per fare il punto sulla situazione climatica del pianeta e sull’attuazione dell’Accordo di Parigi.

La Cgil aderisce alla mobilitazione, sostenuta anche dalla CSI, con una serie di iniziative, fra queste una già in programma che si terrà il 21 settembre nell’ambito delle Giornate del lavoro 2019 a Lecce.

Il 27 settembre si terranno assemblee sui posti di lavoro sull’emergenza climatica e la lotta per la giustizia climatica. Sarà un’occasione per informare e creare consapevolezza fra i lavoratori e le lavoratrici sul tema del cambiamento climatico, sulle drammatiche conseguenze che comporta per il nostro pianeta, sulla necessità di agire rapidamente e in modo radicale per garantire diritti umani, giustizia sociale e piena occupazione e sulle opportunità con cui si può contribuire al cambiamento con la contrattazione, sia confederale che di categoria, a tutti i livelli.

Il clima non è una priorità per i soli ambientalisti. La lotta per la giustizia climatica è innanzitutto una battaglia politica perché il riscaldamento globale ha gravi contraccolpi sui diritti umani, sulla giustizia sociale, sull’equità all’interno dei paesi, fra paesi e fra diverse generazioni e sul lavoro. È una lotta per la partecipazione, la democrazia e la piena occupazione”, è quanto afferma il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, ricordando che “la Cgil è sempre stata impegnata nel movimento per la giustizia climatica e continua ad esserlo nell’azione sindacale, nella mobilitazione e nelle alleanze con tutte le realtà, associazioni e movimenti impegnati nella nostra stessa battaglia”.

Appare chiaro – prosegue il leader della Cgilche dobbiamo ridurre l’uso delle risorse e allo stesso tempo garantire diritti umani e adeguate condizioni di vita e di reddito, superando le disuguaglianze. La soluzione passa solo attraverso un radicale e rapido cambiamento del modello di sviluppo che attraverserà i modelli di consumo, l’abbandono progressivo delle fonti fossili e dell’agricoltura intensiva, una ripartizione equa delle risorse limitate del pianeta, la riforestazione, la riconversione ecologica delle produzioni”.

Per Landini si tratta di “una sfida che investe ed investirà necessariamente il lavoro e che si dovrà accompagnare ad un percorso di tutele per garantire una giusta transizione che non scarichi sui lavoratori i costi sociali di queste scelte e nel contempo determini la nascita di nuove opportunità occupazionali. È una sfida che ci riguarda e che vogliamo affrontare da protagonisti” conclude.

Intanto lo scorso 25 luglio il segretario generale Maurizio Landini, con una delegazione della Cgil, ha incontrato un gruppo di rappresentanti del movimento #FridaysForFuture, con i ragazzi è stato condiviso l’impegno in un percorso comune di lotta per la giustizia climatica e di mobilitazione nella settimana del Global Climate Strike.

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