VENEZIA—Bankitalia e ministero dell’Economia commissariano la Banca del Veneziano. E decapitano anche la Federazione veneta delle Bcc e l’Abi regionale. Sono questi gli effetti del decreto con cui il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha disposto, su proposta della Banca d’Italia, lo scioglimento del consiglio d’amministrazione, della direzione e del collegio sindacale della banca di credito cooperativo con sede a Mira, tra le maggiori in Veneto, con 24 filiali nel Veneziano, 234 dipendenti, oltre 4.300 soci e un patrimonio di oltre 70 milioni di euro. È la banca presieduta da tempo da Amedeo Piva, da vent’anni anche presidente e uomo forte della Federazione veneta delle Bcc, il sistema di 36 banche locali con oltre 650 sportelli, nonché vicepresidente di Federcasse, la federazione nazionale delle Bcc. Cariche da cui Piva è decaduto, per statuto, ieri, in parallelo alla perdita del ruolo nella banca. Piva è poi anche presidente della commissione regionale Abi, l’associazione bancaria italiana, che dovrà decidere ora il da farsi.
Il decreto è stato firmato lunedì e recapitato in banca, nella tarda mattinata di giovedì, dagli stessi commissari, nominati martedì da Bankitalia, giunti a Mira per insediarsi. Sono Mauro Boscolo, che già opera nell’amministrazione straordinaria della Bcc trevigiana di Monastier, e Federico Terrinoni, mentre nel comitato di sorveglianza sono stati nominati Giuseppe Vidau, già inviato da Bankitalia in precedenti amministrazioni straordinarie, l’avvocato Raffaele Carinci e il professor Matteo Rescigno, ordinario di diritto commerciale a Milano. La decisione di Bankitalia di proporre l’amministrazione straordinaria, dice una nota emessa ieri sera dai commissari, «È stata formulata a seguito delle risultanze di accertamenti ispettivi che hanno fatto complessivamente emergere l’inadeguatezza degli assetti di governance e dei controlli interni della banca». E il commissariamento di ieri appare la conclusione traumatica dell’inchiesta della procura di Napoli su Stefano Gavioli ed altre 16 persone (tra cui 3 funzionari della Bcc), con l’accusa di bancarotta fraudolenta per il crac di «Enerambiente», la società della famiglia veneta che curava il ciclo dei rifiuti di Napoli, accusata di essere uno dei responsabili del collasso. Il caso era esploso la scorsa estate ed aveva coinvolto anche Banca del Veneziano. La Finanza aveva perquisito ad agosto la sede centrale della Bcc e la casa di Piva, che era finito indagato. In ballo i 15 milioni che, secondo l’accusa, la banca aveva erogato ad «Enerambiente», già in crisi, senza garanzie. «Ho fornito la massima collaborazione alle autorità inquirenti, certo che la banca sia in tutta questa vicenda parte lesa », aveva dichiarato allora Piva.
Ma la questione è tornata alla ribalta giovedì. La decisione del commissariamento della Bcc pare da ricondurre a un carteggio tra la procura di Napoli e Banca d’Italia proprio sul caso Gavioli. Relazioni giunte dopo una nuova ispezione che Banca d’Italia aveva disposto a Mira ad inizio anno, dopo altre verifiche condotte ad agosto. La soluzione traumatica ferma tra l’altro l’ipotesi di risolvere i problemi della Banca del Veneziano in una fusione con la Banca Santo Stefano di Martellago, di cui i due istituti avevano iniziato a parlare a novembre. Il colpo di spugna sui vertici della banca ha provocato poi, a cascata, quella sulla Federazione veneta delle Bcc, con la decadenza di Piva dalla carica. Un nuovo duro colpo per il sistema del credito cooperativo, che a gennaio aveva già dovuto incassare le dimissioni dl direttore generale, Andrea Bologna, 50 anni, chiamato proprio da Piva tredici anni prima. Giovedì il comitato esecutivo si è riunito a Padova, a commissariamento avvenuto.
Ora si dovrà decidere se procedere subito alla nomina del nuovo presidente o se attendere la scadenza degli organi a giugno, affidandosi per ora al vicepresidente, vicario Alessandro Belluzzo, leader di Crediveneto di Montagnana. La decisione verrà presa nel consiglio d’amministrazione convocato per la prossima settimana. Nel frattempo, in una nota, i vicepresidenti (con Belluzzo, Carlo Antiga e Fabrizio Gastaldo) hanno «espresso la vicinanza » a Piva, «da molti anni presidente della Federazione e la gratitudine per l’impegno profuso. Hanno al contempo espresso l’auspicio per una positiva e rapida conclusione della vicenda». La Federazione afferma «la propria piena collaborazione con i commissari nominati dalla Banca d’Italia, con l’obiettivo di salvaguardare il grande valore storico ed economico» della Banca del Veneziano. Poi la Federazione «tranquillizza soci e clienti: La Banca del Veneziano continua continua regolarmente la propria attività a favore dei soci e dei clienti», all’interno «di un sistema regionale e nazionale forte e solido che può contare sui efficaci meccanismi di garanzia a protezione dei depositanti e degli obbligazionisti». Perché ora, l’attenzione si sposta proprio sui risparmiatori.