L’Ufficio di Informazione Finanziaria ha di recente lanciato un monito di attenzione alle carte di pagamento emesse da Intermediari esteri. Questo come diretta conseguenza degli accertamenti eseguiti nello svolgimento delle proprie funzioni. Infatti queste carte di pagamento, che sono utilizzate per il prelievo di denaro contante, possono esporre gli Intermediari ad un elevato rischio di coinvolgimento in atti di riciclaggio. L’Uif ha rilevato infatti che presso gli sportelli automatici di alcune Banche, vengono eseguiti molteplici prelevamenti di denaro contante e di rilevante valore mediante, appunto, carte di pagamento di Intermediari esteri. Ricordiamo che il nostro Paese ha recepito la Direttiva Europea sui servizi di pagamento, e questo ha portato ad una certa attenzione e successo le carte di pagamento. La preoccupazione che la Circolare dell’Uif esprime, dimostra che non sempre la tracciabilità (tramite l’utilizzo di carte), abbatte il rischio di riciclaggio. La prassi è quella di prelevare dai Bancomat rilevanti somme di denaro contante (prassi favorita da plafond molto elevati) anche a fronte di commissioni onerose. Questa prassi permette un utilizzo anomalo delle carte rispetto alla funzione normale di strumento di pagamento. Invece di fare pagamenti tramite carta, il soggetto paga in contanti perché in grado prelevare molto denaro , oppure può (nei casi estremi) utilizzare lo stesso contante per attività illecite. Per gli Intermediari il rischio di riciclaggio è dunque nel permettere questi consistenti prelevamenti a mezzo circuito internazionale. Infatti l’Uif parla di carte emesse talora da “Intermediari esteri”. Il conto di riferimento può essere aperto presso un qualsiasi Intermediario nel mondo, e alimentato con capitali non necessariamente di provenienza lecita. Grazie ai circuiti internazionali l’Intermediario facilita, inconsapevolmente, l’attività di riciclaggio consentendo l’operazione di lavaggio/prelevamento. Definito il rischio, L’Ui f invita gli Intermediari alla massima attenzione ai prelievi di contante effettuati mediante carta. Una volta individuate queste operazioni fuori linea, l’Intermediario deve inviare tempestivamente una segnalazione di operazione sospetta all’Uif stesso, per consentire gli approfondimenti necessari e, se del caso, allertare gli Organi Inquirenti per indagini ancora più approfondite. In questo modo l’Intermediario può abbattere il rischio o, quantomeno, evitare le sanzioni previste dal Decreto antiriciclaggio. L’Uif inoltre ricorda che devono essere valutati attentamente anche i prelevamenti effettuati con carte emesse a favore di propri Clienti, per poterne verificare la coerenza con il profilo del cliente stesso. Il maggior grado di attenzione dovrà essere riposto ai prelevamenti effettuati con carte di pagamento rilasciate da altri Intermediari, soprattutto se trattasi di Intermediari di Stati che non applicano misure antiriciclaggio equivalenti a quelle europee. Dovranno essere valutate le caratteristiche oggettive delle operazioni e tutte le informazioni disponibili o agevolmente reperibili.
TABELLE:
Il numero di transazioni pro-capite effettuate tramite carte di pagamento nel 2010 negli Stati dell’Unione Europea vede in prima fila la Svezia con 196,8 transazioni a persona, segue la Finlandia con 193,91. Seguono poi Inghilterra con 142,07 – Olanda con 138,11 – Lussemburgo con 128,38 – Spagna con 49,64 – Germania con 32,81 – Italia con 24,85 e Grecia con 6,99.
Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Dipartimento del Tesoro), gli stati che hanno registrato il maggior numero di frodi a mezzo carte di pagamento sono (dati espressi in milioni di Dollari): Stati Uniti 21,5 – Brasile 5,7 – Sud Africa 4,8 – Canada 3,9 – Indonesia 3,3. Nel 2009 i dati erano: Stati Uniti 21,4 – Canada 6,3 – Australia 5,2 – Spagna 4,4 e Italia con 4,3 milioni di dollari.