Lo stress lavoro correlato colpisce lavoratrici e lavoratori di diversi settori.
I più a rischio sono i lavoratori della Sanità (medici, infermieri, etc.) e proprio per questo settore l’INAIL ha attivato un progetto di ricerca finalizzato a integrare il classico Questionario Inail.
Il Questionario Inail è lo standard di riferimento nel nostro paese per la rilevazione dello Stress lavoro correlato, ma essendo generico e unico per tutte le categorie non indaga alcuni aspetti specifici del settore Sanità come per esempio il rapporto con familiari e pazienti, le denunce, le aggressioni fisiche.
Inail ha quindi costruito quesiti specifici a integrazione del questionario, domande testate all’interno di un progetto pilota su tre Ospedali tuttora in corso.
Ci auguriamo che da qui si apra una strada per l’integrazione del Questionario INAIL con un set di domande specifiche anche per altre categorie di lavoratori, al fine di una più puntuale misura dello stress. Pensiamo ad esempio ai lavoratori impiegati nelle attività finanziarie, nell’istruzione,ma non solo.
Altro aspetto su cui si sono concentrate le ultime ricerche, questa volta in ambito Universitario, sono le differenze di genere in tema di benessere lavorativo.
Analizzando per genere i dati sullo stress lavoro correlato di un enorme campione formato da circa 70mila lavoratori italiani di diversi settori , emerge chiaro come i punti di “vulnerabilità” cambino a seconda del sesso. Per esempio le donne soffrono maggiormente della mancanza di supporto tra pari e in generale un cattivo clima relazionale, mentre a mettere in crisi gli uomini è una scarsa definizione del proprio ruolo (posizione all’interno dell’organizzazione, definizione dei compiti da svolgere, etc).
Da ciò possiamo dedurre che il modello organizzativo scelto dalle aziende non è neutro per genere , così come non sono neutre le eventuali azioni correttive.
Ogni indagine sullo stress lavoro correlato deve necessariamente consentire un’analisi per genere per essere completa.
Infine per qualche ora il “burn out” , in quanto possibile esito patologico dell’esposizione allo stress lavoro correlato, è stato inserito dall’OMS nell’elenco delle malattie.
La notizia, battuta da agenzie importanti come la Cnn per i nuovi scenari che avrebbe determinato, è stata poi smentita dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità che ha corretto dichiarando che il “burn out” era stato inserito nell’elenco delle sindromi e non delle malattie.
Un passo alla volta.