Ore 3:32
Il Tempo è un fiume lento, di acqua sempre nuova, che a guardarla scorrere sembra invece tutta uguale. Così si fa abitudine al suo incessante flusso e non ci si accorge quasi che passano dieci anni, anche lì dove una notte, alle ore 3:32, il tempo si è fermato.
La Paura è una bambina, timida e silenziosa. Il suo tocco è leggero, non senti la sua presenza. Ma poi basta un tremolio, un rumore, una finestra che scricchiola, e lei ti stringe forte la mano, facendoti sussultare. Ti accorgi allora che non ti lascia mai, la Paura.
Il Dolore invece è ombra che nasce dal ricordo di una notte buia. Ti sta intorno, ti segue e ti precede. È tutt’uno con te. E quando arriva aprile e il sole di primavera illumina ogni cosa, la vedi bene, l’ombra del dolore, che si stende lunga all’alba.
Il Coraggio è l’orizzonte, è il lungo Corso che conduce dalla Villa alla Fontana, custodito dalla mole dei palazzi feriti, che sai di dover percorrere. È il profilo aspro delle montagne che ti sovrastano ancora innevate e ti costringe ad alzare la testa e guardare in alto.
La Speranza è il messaggio che fece eco in tutto il mondo: per la città da ricostruire, per chi rimaneva, per i 309 che se ne erano andati. Allora, quando ancora lo sconcerto riempiva l’aria insieme alla polvere delle macerie, in condizioni proibitive, alcune persone hanno stretto forte la mano alla bambina, circondate dall’ombra, e hanno guardato l’orizzonte. Lo hanno fatto per noi tutti, per portare il messaggio di Speranza. Di loro molti sono andati via, pochissimi sono arrivati, sempre e solo di passaggio. Nessuno vuole restare a lungo dove la terra trema spesso.
Il Territorio è sangue, che circola dal cuore alla punta delle dita, a portare ossigeno, per dare spazio a tutti i sensi. È la ricchezza della diversità, il collante della cultura, la radice che si espande, capillare, per dare nutrimento al Paese. Si toglie ossigeno al Territorio, se non se ne ha cura con politiche accorte.
La Rinascita è una pianta che non nasce spontanea, ma va coltivata. È la richiesta di coerenza rispetto al messaggio seminato allora, perché non si dimentichi, perché non si rinunci. Solo la perseveranza di politiche concrete potranno trasformare un giorno di mesta commemorazione nel giorno che guarda alla Rinascita.
Per questa Città, per tutto il Territorio del nostro Paese.
L’Aquila, 6 aprile 2009 – 6 aprile 2019
La Segreteria Nazionale