Si sono appena concluse le elezioni dell’Assemblea dei Delegati (effettivi e supplenti) del nostro Fondo Pensione Nazionale che amministra oltre 2 Mil.di di euro di previdenza complementare degli oltre 30.000 aderenti.
QUESTO IL RIEPILOGO DEI VOTI
- ELETTORI: 30.018
- VOTANTI: 4.847
- PERCENTUALE VOTANTI: 16,15%
Come noto, a queste elezioni, è stata presentata una sola lista FABI-UILCA [1]. Quindi la nuova assemblea dei delegati, che approva i bilanci, modifica lo Statuto, elegge il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale del nostro Fondo Pensione, vedrà la partecipazione, in rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori, di queste due sole Organizzazioni Sindacali.
Questo lo avevamo messo in conto e non impedirà che come Fisac-CGIL continueremo, come del resto già facciamo da tempo, ad intraprendere tutte le azioni necessarie a salvaguardia di una corretta gestione del Fondo Pensione Nazionale
Azioni queste che sono ancora più necessarie dopo l’analisi del risultato elettorale.
Analizzare il dato elettorale è importante perché da tale analisi emergono rilevanti considerazioni di cui tutte le Parti (inclusa la parte datoriale che è, al pari delle Organizzazioni Sindacali, fonte istitutiva del Fondo Pensione Nazionale) dovrebbero responsabilmente farsi carico.
Infatti una adesione al voto di poco più del 16% degli aventi diritto indica la profonda “disaffezione” su una materia così importante. Se a questo si aggiunge la consistente adesione dei votanti alla nostra richiesta di votare scheda bianca (circa il 17%), il risultato finale per la lista unica FABI UILCA si attesta poco al di sopra del 13% dei consensi sul totale degli aderenti.
Questi dati, da soli, testimoniano la necessità immediata di attuare una netta discontinuità nella gestione del Fondo Pensione e, proprio “Pensando al futuro previdenziale”, sarebbe d’obbligo avviare un nuovo percorso di concreto coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori della nostra categoria.
Su un tema così rilevante come la previdenza complementare, agire con la protervia che gli attuali (e futuri) amministratori hanno tentato di imporre, non potrà certo contribuire ad aumentare il grado di affezione e condivisione di tutti gli aderenti.
Il nostro impegno quindi, in assoluta coerenza con quanto da sempre rappresentato, sarà quello di difendere gli interessi degli aderenti anche attraverso: una corretta informazione riguardo le scelte gestionali del Fondo Pensione; l’adozione di tutte le misure necessarie affinché le scelte di investimento siano consapevoli e rispondenti alla propensione al rischio degli aderenti (vedi ad esempio il mantenimento del comparto garantito); la piena disponibilità ad un confronto con tutte le fonti istitutive riguardo eventuali modifiche statutarie volte al miglioramento del funzionamento del Fondo; la rivisitazione delle regole democratiche che consentano a tutti la possibilità di partecipazione alla gestione del Fondo anche con diverse sensibilità.
Auspichiamo che tutti ravvisino la necessità urgente di ritrovare la pratica del confronto democratico, rispettoso di tutte le sensibilità e di ascolto delle lavoratrici e dei lavoratori per poter svolgere con spirito di servizio, senso di responsabilità e competenza il ruolo di rappresentanza che oggi il risultato elettorale registrato parrebbe mettere seriamente in discussione, almeno per quanto riguarda il nostro Fondo Pensione.