Tutti sanno che le elezioni stimolano il peggio della classe politica, soprattutto in chi è abituato a fare politica con la violenza e con le menzogne. Stiamo parlando di quello che succede ultimamente davanti alle sedi della Banca e in particolar modo davanti alla Sede di Roma. L’8 febbraio, nella notte, davanti alle sedi della Banca, in particolare a Pescara, Verona, Ancona, Avellino, Milano, sono stati depositati sacchi di letame per “protestare contro derivati, signoraggio e debito pubblico” da parte di militanti di Forza Nuova. Anche davanti alla Sede di Roma, ma qui in pieno giorno, militanti di Forza Nuova a volto coperto hanno srotolato uno striscione contro la Banca d’Italia e buttato dei fumogeni prima di dileguarsi. Inutile dire che le parole d’ordine e le rivendicazioni ufficiali di Forza Nuova facevano riferimento a responsabilità del tutto diverse da quelli che sono i compiti e le responsabilità della Banca d’Italia e sono il frutto d’ignoranza e cattiva informazione che però continua e circolare anche nei salotti buoni del giornalismo e della politica, ogni volta che qualche fatto criminoso porta alla ribalta un gruppo bancario. Anche il continuo riferimento al fatto che le azioni della Banca d’Italia sono detenute da banche ormai private, è usato a fini di propaganda come un segno di poca autonomia (il controllore controllato dai controllati), quando sappiamo bene che questo è un argomento specioso di chi non vuole affrontare seriamente una discussione su compiti e strumenti di vigilanza di una moderna Banca Centrale. Insomma, quando si avvicinano le elezioni, non si perde occasione di fare un po’ di populismo e di demagogia. A questo non si è sottratta neanche la candidata Meloni con il suo partito, che pure ha condiviso le responsabilità del precedente Governo come Ministro, e che oggi ha inscenato davanti al piazzale della Sede di Roma una farsa umiliante con megafono, striscioni e un tavolino dove tre ragazzi vestiti in frac giocavano alla roulette, a significare il modo in cui le Banche, lasciate libere dai mancati controlli della Banca d’Italia, dilapidavano i soldi pubblici. Tutti i dipendenti della Banca d’Italia dovrebbero sentirsi offesi da questa demagogia da quattro soldi.
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