Il 7 marzo 2013 a Roma è stata presentata al Settore Bancario la proposta di Legge d’Iniziativa Popolare della Cgil “Io Riattivo il Lavoro” promuovendo contemporaneamente la nuova iniziativa della Fisac-Cgil “Libera Mutuo contro le mafie” per liberare i beni confiscati alle mafie dai mutui ipotecari.
La giornata è stata aperta da Elena Aiazzi della Segreteria Nazionale della Fisac-Cgil, che ha presentato l’iniziativa. E’ poi intervenuto Luciano Silvestri, Responsabile Area Legalità e Sicurezza della Cgil, che ha evidenziato quanto sia stato efficace, nel contrasto alle mafie, l’impianto normativo che ha permesso la restituzione e la destinazione a “fini sociali” dei beni confiscati o sequestrati alla collettività, a cui erano stati sottratti. Ciò rappresenta, infatti, il dato più innovativo della legislazione antimafia. Sono poi intervenuti Anna Raffaini e Maurizio Testa che hanno presentato l’impegno del Sindacato nei rispettivi campi d’intervento. Nel corso del dibattito hanno poi presola parola il Dott. Maurizio Carrara Presidente di UniCredit Foundation, Roberto Iovino dell’Ufficio Legalità Cgil, Maria Cristina Cimaglia dell’Associazione Libera e Mariella Masucci del Ministero del Lavoro.
Tutti gli interventi hanno sottolineato come i beni confiscati rappresentino un metodo efficace che lo Stato possiede per disarticolare il crescente e preoccupante potere economico delle mafie. Lasciare, infatti, inutilizzato questo cospicuo patrimonio rappresenta una perdita dal punto di vista economico, ma anche un’occasione mancata per rinsaldare il legame fiduciario tra Stato e Mondo del Lavoro e Collettività.
I lavori sono stati conclusi da Agostino Megale, Segretario Generale della Fisac-Cgil. Nel corso della sua relazione, Megale ha sottolineato quanto il valore della battaglia per la Legalità sia centrale per difendere ed innovare la Democrazia. Punto centrale per Megale è la questione delle ipoteche: sono 1556 (46% del totale) i beni sui quali è stata accertata la presenza di gravami ipotecari; numeri ancora più impressionanti se visti nel dettaglio: 150 mld il fatturato della criminalità organizzata (180.000 posti di lavoro persi al Sud), 60 mld il costo della corruzione, 120 m,ld di evasione fiscale, con l’Italia al primo posto in Europa per quota di reddito non dichiarato: 51% sul totale. Megale ribadisce la necessità di un piano per la “buona Finanza” e per banche al servizio del Paese e del Lavoro. Queste cifre, aggiunge, offrono la possibilità di capire quale enorme risorsa rappresenta per lo Stato i bene confiscati e sequestrati, ed i 12 miliardi di beni sequestrati e confiscati dal 1992 al 2010 non possono aggiungersi a questa drammatica lista di dati.
“La procedura per liberara il bene da questo peso –aggiunge Megale- deve, e può, trovare una soluzione applicando una regola basilare del mondo bancario: quella delle Tre Erre, che significa Rinegoziare il mutuo ipotecario, Rimodulare la durata dello stesso e Rilanciare il processo produttivo dell’azienda posta sotto sequestro o confisca”.
Agostino Megale conclude fissando un piano di lavori per raccogliere le firme: accompagnare il tradizionale incontro quotidiano con i Lavoratori con una efficace comunicazione e coinvolgimento degli stessi attraverso le nuove frontiere del Web utilizzando i canali ed i sistemi digitali per incontrare anche il mondo che si muove fuori dai tradizionali campi di intervento del Sindacato.
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