È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28.01.2019 ed è pertanto in vigore dal 29 gennaio 2019 il DECRETO-LEGGE 28 gennaio 2019, n. 4 “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”. Il provvedimento si compone di tre capi:
• CAPO I DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI REDDITO DI CITTADINANZA
• CAPO II TRATTAMENTO DI PENSIONE ANTICIPATA «QUOTA 100» E ALTRE DISPOSIZIONI PENSIONISTICHE• CAPO III DISPOSIZIONI FINALI
Il D.L. sarà presentato alle Camere per la conversione in legge e nel corso dell’iter parlamentare potrà subire modifiche: ciononostante si ritiene qui opportuno fornire una prima illustrazione delle principali novità in tema di requisiti di accesso alla pensione con riferimento ai lavoratori del settore privato e delle banche (tenendo quindi anche conto delle specificità che derivano dal Fondo di solidarietà di settore), anche alla luce delle indicazioni fornite dall’INPS nelle circolari n. 10 e n. 11 del 29.01.2019.
Sulla pensione quota 100 la CGIL ha espresso un giudizio negativo valutandolo “un intervento parziale, che continua a non dare garanzie ai giovani e alle donne, risposte alle carriere discontinue, al lavoro di cura delle donne e ai lavori gravosi e usuranti”. Nel loro complesso le disposizioni pensionistiche contenute nel Decreto hanno un costo elevatissimo pari ad oltre 50 miliardi di euro, benché non contengano interventi strutturali e definitivi: in particolare la pensione quota 100 ha carattere sperimentale e (secondo quanto attualmente previsto) varrà solo per il triennio 2019-2020: si tratta quindi un provvedimento che rischia di fornire una risposta alle (peraltro legittime) attese di una platea limitata di persone, ma i cui costi potranno ripercuotersi sui futuri interventi in tema di pensioni.