La Direzione Generale di Siena continua a tradurre sui territori i contenuti del Piano di ristrutturazione con scelte organizzative anacronistiche ed inefficienti, come è avvenuto per esempio con la riorganizzazione della Rete, ma anche con scelte organizzative contrarie al semplice buon senso.
Come altro si può definire la sperimentazione dell’accentramento al Polo del supporto operativo che, pur avendo dato sinora riscontri assai poco significativi in termini di sgravio effettivo di lavoro alle filiali, si è deciso addirittura di raddoppiare per la struttura di Milano, portandola da 6 a 12 risorse in pieno periodo di calendarizzazione delle ferie?
Come si può pensare, con l’implementazione di siffatta tempistica, di non mettere in pesante difficoltà la Rete delle filiali, dalle quali dovrebbero essere individuate le ulteriori 6 risorse, alle prese non solo con le turnazioni delle ferie ma anche con il raggiungimento di risultati commerciali – effettivi e presunti – sempre più fuori contesto e lontani dalla realtà?
Come si può pensare, con l’implementazione di siffatta tempistica, di non mettere in difficoltà anche lo stesso Polo supporto operativo, che vede sì raddoppiare il proprio organico ma triplicare il numero delle filiali da seguire in accentrato? Anche i colleghi di questo Polo sono alle prese con le turnazioni delle ferie, e quindi vi sarà inevitabilmente e nell’immediato un aumento dei carichi di lavoro individuali.
L’Azienda è rimasta sorda alla nostra richiesta, che appunto si appellava al semplice buon senso, di rimandare l’avvio dell’ ulteriore implementazione di questo progetto almeno sino a settembre, bypassando così le inevitabili criticità del periodo estivo.
L’Azienda fa delle scelte al centro assai discutibili nel merito, ma anche senza tenere in minima considerazione gli impatti effettivi di queste scelte nei territori e tra i lavoratori, nei confronti dei quali continua invece a discettare di questionari per migliorare la comunicazione interna o il senso di appartenenza e di squadra.
Se dovessimo fare un questionario sul grado di coerenza del management tra quanto viene proclamato e quanto viene effettivamente agito, crediamo che gli esiti sarebbero molto sconfortanti.
I lavoratori del Montepaschi continuano ad essere l’unica, vera risorsa di questa Azienda, e non meritano di essere trattati in questo modo.
LE SEGRETERIE