Cariparma: le pretese del responsabile della direzione territoriale di Milano

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COMUNICATO UNITARIO DELLE RSA DELLA D.T. MILANO

Ecco come il responsabile della direzione territoriale di Milano, ha approcciato direttori e gestori per spingerli a fare risultati in questo periodo che è notoriamente difficile per tutti.

“I gestori che non inseriranno ed effettueranno almeno cinque appuntamenti con la clientela dovranno scrivermi perché non sono stati effettuati”. “I Gestori e i Direttori non in linea con i risultati richiesti verranno convocati per un colloquio con le risorse umane per capire se sono motivati al raggiungimento dei risultati ”.

A questo sono seguite minacce di spostamento dal ruolo con possibili trasferimenti disagevoli e per allargare il quadro è stata anche messa in discussione la possibilità di effettuare le ferie (!?).

Come ciliegina sulla torta, durante una conference call successiva, il Coordinatore Commerciale della Direzione Territoriale ha parlato di VERGOGNA per i risultati raggiunti, ripetendo più volte questo concetto.

NON SONO I COLLEGHI CHE DEVONO VERGOGNARSI, ma chi fa queste affermazioni, che testimoniano la scarsa, se non del tutto assente, capacità e fantasia per gestire le risorse umane in momenti di difficoltà. Meschine intimidazioni, tanto povere di contenuti quanto inopportune. La ricetta è sempre l stessa: “ti minaccio, ti umilio, ti intimorisco, così mi darai risultati”. E dire che sono stati spesi fiumi di denaro per formare certi manager, se questo è il risultato, possiamo affermare che restare nell’ignoranza, forse, avrebbe giovato di più.

NON E’ PIU’ POSSIBILE SCARICARE OGNI MANCANZA SULLE SPALLE DEI COLLEGHI SENZA CHE GLI STESSI SIANO MESSI IN CONDIZIONI DI LAVORARE SERENAMENTE E CON TUTTI GLI STRUMENTI ED IL TEMPO NECESSARI PER RAGGIUNGERE GLI OBBIETTIVI RICHIESTI.

La verità è che al momento mancano gli strumenti basilari per arrivare ai risultati richiesti: gli organici adeguati, un’organizzazione del lavoro che eviti di buttare tempo e risorse in inutili pratiche burocratiche che potrebbero essere semplificate. I risultati oggi sono raggiunti superando anche i problemi che la stessa azienda contribuisce a creare, ma al prezzo di enormi sacrifici personali, che non di rado generano stress e malessere.

Corsi come “Comunicazione Assertiva” alla quale le OOSS hanno partecipato attivamente, rimangono un puro esercizio formale se non emerge una vera volontà aziendale di farne la base del comportamento manageriale. Noi ci chiediamo inoltre se i certificatori “Family Audit”, che hanno monitorato la nostra banca e rilasciato una certificazione che qualifica questo istituto come attento alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro dei propri dipendenti, sono realmente a conoscenza dei fatti che accadono nella nostra Direzione Territoriale, non parliamo solo di quelli appena enunciati, ma anche dei continui tentativi di revoca o di modifica peggiorativa, dei part time senza dare il minimo peso alle difficoltà in capo dalle colleghe. Vorremmo sapere se i certificatori hanno constatato tutto questo e anche le critiche rivolte all’indirizzo di chi, pur raggiungendo i risultati, va a casa entro i limiti dell’orario di lavoro e solo per questo motivo è definito non meritevole di crescita professionale.

Forse è il caso che i signori di Family Audit siano opportunamente informati, magari da noi, del vero volto che sfoggia questa banca in questo territorio.

In ogni caso noi diciamo che È GIUNTO IL MOMENTO DI FINIRLA. Se queste iniziative e queste vessazioni non cesseranno, intraprenderemo ogni azione utile ad arginare questi comportamenti, nel frattempo vi invitiamo a segnalarci qualsiasi pressione indebita o fatti in contrasto con la normativa contrattuale e i vigenti accordi.

LE RSA DELLE OO.SS. DELLA D.T. MILANO

Milano, 04/09/2018

Photo by ravenscroft

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