Il periodo estivo volge al termine ma non cessano le pressioni sulla gestione delle ferie. La Direzione del Personale continua a non rispettare l’impegno assunto di non attuare forzature, tentando di obbligare non soltanto una programmazione fittizia, ovvero non rispondente alle reali esigenze dei lavoratori, ma anche l’effettuazione delle ferie entro un determinato periodo unilateralmente stabilito.
A riguardo, in attesa di chiarire definitivamente la questione con l’Impresa, invitiamo tutti i colleghi a rivolgersi, per qualsiasi evenienza, alla propria Rappresentanza Sindacale Aziendale, oppure scrivendo a questo indirizzo di Posta: SindacatiGruppounipol@unipol.it
Nel frattempo, riteniamo utile chiarire nuovamente una serie di aspetti:
– Il D.Lgs 19/7/2004 n. 213 stabilisce, esclusivamente, l’obbligo per il lavoratore di effettuare annualmente un periodo minimo di due settimane di ferie (10 gg) entro il 31/12 dell’anno di maturazione.
– Il CIA di Gruppo prevede la programmazione delle ferie che, in quanto tale, consente facoltà di apportare eventuali modifiche, prevedendone la successiva ripianificazione a fronte di reale necessità.
– Il Contratto Nazionale Ania dispone che le ferie vengano di norma utilizzate nel corso dell’anno, ovvero, fermo restando le due settimane di cui sopra, entro diciotto mesi dalla fine dell’anno in cui sono maturate: qualora ciò non fosse possibile, trascorso tale termine dovrà essere corrisposta l’indennità sostitutiva delle ferie residue.
– Le fonti normative e contrattuali (vedi art. 33, 35 Ccnl Ania) non prevedono alcun limite al numero di settimane consecutive fruibili dal singolo lavoratore.
Tanti colleghi hanno esternato la propria indignazione rispetto ad una linea dettata della Direzione del Personale, in alcuni casi espressa con modalità davvero disdicevoli, pur preferendo, per propria valutazione e scelta, non denunciarla nei singoli episodi.
Un numero crescente di lavoratori si chiede se risponde al vero vi sia un sistema incentivante per i Dirigenti legato allo smaltimento del maggior numero di ferie dei dipendenti (come peraltro già in passato avvenuto), o se si tratti della volontà di qualcuno di appuntarsi una “medaglietta” al petto a discapito dei lavoratori.
Come Sindacato sosteniamo fermamente che le ferie vadano fatte, soprattutto in presenza di considerevoli saldi residui, ma rispettando le reciproche esigenze, non certamente con le imposizioni.
Già in precedenza abbiamo sottolineato come fino a qualche anno fa ci si accordava all’interno degli uffici, trovando – con tutte le difficoltà del caso – un giusto equilibrio fra tutti: il godimento delle ferie, a fronte di questa miope gestione, piuttosto che recupero psicofisico e benessere personale sta diventando ulteriore fonte di stress, con effetti negativi non solo sulle persone interessate, ma anche per l’Azienda stessa.
Rappresentanza Sindacale di Gruppo
First CISL – Fisac CGIL – FNA – SNFIA – Uilca UIL