Qualche giorno fa, nel pieno di un periodo estivo reso rovente dal sovraccarico di in-combenze confusamente accavallate (dai budget ai report passando per RIL, COM-PASS e PCA senza però dimenticare MIFID, IVASS e PARDO), calate a pioggia su filiali sistematicamente ridotte all’osso, i Lavoratori hanno ricevuto un enfatico articolo a cu-ra della Direzione Chief Human Capital che li invitava ad affrontare l’estate con un ab-bigliamento più informale, abbandonando tailleur, giacche e cravatte.
Il fine della Direzione, ammantato dal condivisibile obiettivo di ancor più nobili fini, del Benessere e Sostenibilità ambientale, è chiaramente ed univocamente quello della promozione della riduzione dei costi per consumi energetici.
Un obiettivo che non disdegniamo, quello della sostenibilità ambientale. Figuriamoci poi se non ci terremmo al benessere in questi tempi di riorganizzazioni arrangiate e di insostenibili pressioni commerciali.
Un’altra cosa, però, di cui ci sarebbe estremo bisogno è il buon gusto di non allontanare troppo la sempre più dorata teoria dalla sempre più devastata realtà quotidiana.
Per farlo, suggeriamo ai committenti dell’articolo di cliccare sul link “scopri qui” in fon-do allo stesso e di leggere e lavorare con sincera attenzione e buona volontà all’applicazione dei primi tre elementi indicati per definire il concetto di sostenibilità:
capacità di generare valore nel lungo periodo;
disponibilità all’ascolto e alla considerazione delle aspettative degli stakeholder che contribuiscono, direttamente o indirettamente, a creare valore per la Banca;
superamento del conflitto di interesse tra valore per la banca e per gli stakeholder, spesso indotto dal perseguimento dell’obiettivo di massimizzare il ritorno dell’investimento degli azionisti.
Vediamo di colmare il gap…
Siena, 18 luglio 2018 LE SEGRETERIE
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