Siamo in attesa di conoscere i dati ufficiali e definitivi delle domande riguardanti il Fondo Esuberi. L’Azienda ci ha comunicato che le adesioni sono certamente più elevate dei numeri previsti (circa 1000) e che, per quanto riguarda le uscite, sono previsti due scaglioni:
- Il primo con uscita il 1.02.2013 in cui rientrerebbero 500 Lavoratori, (coloro che hanno già maturato i requisiti per la pensione –Esodo- e la prima parte dei Lavoratori che hanno fatto richiesta per il Fondo);
- Il secondo con uscita il 1.3.2013 in cui rientrerebbero gli ulteriori 500 Lavoratori.
Il dato non ci sorprende. Infatti il Sindacato, unitariamente, aveva più volte chiesto all’Azienda un’indagine preventiva più accurata, utilizzando gli Ecocert dei presunti aventi diritto, in quanto molte delle posizioni dei Lavoratori incorporati erano sconosciute all’ufficio personale.
Oggi è necessario prendere atto che, essendo il numero delle potenziali uscite per prepensionamento più alto delle previsioni aziendali, risulta oltremodo praticabile il “progetto sindacale unitario” originario di sostituire integralmente l’esternalizzazione di 1100 Lavoratori con la fuoruscita definitiva già nel 2013 di un numero superiore alle aspettative e con l’ulteriore possibile bacino di utilizzo del 2014 e 2015. Uscite che certamente possono coprire, in termini di immediato risparmio di costi, gli importi previsti da un piano di outsourcing inaccettabile, difficilissimo da attuare e ancora oggi privo di contenitori possibili e di partner definiti. Come abbiamo già scritto, tali uscite potrebbero essere finanziate rendendo calcolabili e temporanei i tagli sul CIA, operando sulle retribuzioni più alte a partire da quelle del Top Management, allargando le previsioni di richiesta del part-time.
Si può e si deve fare, specialmente in considerazione dei momenti pesantissimi che la nostra Banca sta vivendo e che richiedono, lo ribadiamo, estremo senso di responsabilità da parte di tutti.
Si può e si deve fare anche per rispetto delle migliaia di Lavoratori che hanno espresso in decine di assemblee convocate dalla nostra sigla il loro malcontento e dichiarato plebiscitariamente, con voto certificato, la loro contrarietà agli interventi aziendali in tema di esternalizzazione e drastica riduzione del CIA.
Occorre riaprire velocemente il confronto tra le parti per trovare soluzioni rapide e risolutive senza mortificare o cacciare fuori dal perimetro del Mps nessun Lavoratore e per permettere a tutti di contribuire alla fuoriuscita dalla situazione attuale.
Chiediamo che questa nostra proposta venga presa in serissima considerazione.
Il risanamento e il rilancio del MPS, dei quali vogliamo essere protagonisti, sono possibili, con il contributo determinante di Lavoratrici e Lavoratori ma senza che questo comporti mortificazioni sulle loro prerogative contrattuali o precarizzazioni inaccettabili.
Siena, 28 gennaio 2013
La Segreteria di Coordinamento RSA FISAC CGIL MPS