RSA Roma e Provincia – Controinformazione FISAC

By: Sergio Pigozzi – All Rights Reserved

LI SOPRANI DER MONNO VECCHIO

C’era una vorta un Re cche ddar palazzo
mannò ffora a li popoli st’editto:
“Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo,
sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto.
Io fo ddritto lo storto e storto er dritto:
pòzzo vénneve a ttutti a un tant’er mazzo:
Io, si vve fo impiccà nun ve strapazzo,
ché la vita e la robba Io ve l’affitto.
Chi abbita a sto monno senza er titolo
o dde Papa, o dde Re, o dd’Imperatore,
quello nun pò avé mmai vosce in capitolo”.
Co st’editto annò er Boja pe ccuriero,
interroganno tutti in zur tenore;
e arisposeno tutti: “È vvero, è vvero”.


G.G. Belli – 21 gennaio 1831

Di seguito riportiamo i dati della partecipazione alle Assemblee finora svolte nell’ambito della nostra Provincia:

 

Roma (comune) full time:                                334 contrari         su 334 presenti

Roma (provincia) part time:                            16 contrari            su 16 presenti

Sud (Castelli):                                                     11 contrari            su 11 presenti

Nord:                                                                    3 contrari              su 3 presenti

 

Questa mattina si svolgerà inoltre l’assemblea presso il Consorzio di Roma, convocata unitariamente da tutte le sigle.

Riteniamo questi numeri importanti, perché aldilà dei risultati sottolineano la volontà dei lavoratori di partecipare e di esprimersi su un accordo così importante e destinato ad incidere in modo profondo sulle condizioni e la qualità del rapporto di lavoro nella nostra Azienda.

Come FISAC-CGIL abbiamo sempre ribadito, e non smetteremo mai di farlo, che le diverse posizioni in campo (che purtroppo hanno prodotto una spaccatura senza precedenti nella nostra Azienda tra Organizzazioni Sindacali) sono tutte legittime e non ci sentiamo portatori di alcuna verità. Riteniamo però grave che non si sia data la possibilità ai lavoratori, come da noi richiesto formalmente, di confrontarsi in Assemblee unitarie per poter ascoltare tali posizioni diverse ed esprimersi con un voto al riguardo: quando un accordo sindacale, peraltro firmato da sigle che rappresentano poco più del 50% dei soli iscritti, impatta in modo così profondo sui lavoratori tutti, gli unici titolati ad avere l’ultima parola sono i lavoratori stessi. Questo principio è scolpito nel nostro Statuto da sempre e costituisce un obbligo per tutte le Organizzazioni come previsto dall’art. 26 del CCNL di categoria.

Chi si sente autorizzato, con una firma, a decidere per tutti i lavoratori lo fa in violazione dei più elementari principi di Democrazia e Partecipazione, alla base dell’attività sindacale.

Per questo auspichiamo che i lavoratori iscritti ad altre sigle e che parteciperanno alle Assemblee indette dalle Organizzazioni firmatarie dell’accordo abbiano la possibilità, in quella sede, di VOTARE l’accordo, così come auspichiamo che i dati delle eventuali votazioni in tutta Italia siano pubblicati online così come noi stiamo facendo, in modo che chiunque possa verificarne l’esito. Soprattutto, auspichiamo che tutte le Organizzazioni Sindacali si uniformino al giudizio che i lavoratori daranno, con il proprio voto, dell’accordo separato.

Veniamo accusati dalle Organizzazioni sindacali firmatarie di diffondere notizie false in merito all’accordo, anzi, per la precisione, a loro dire staremmo effettuando: “un’opera di CONTROINFORMAZIONE portata avanti dalle sigle che non hanno firmato l’accordo sul piano industriale MPS.”

In effetti è proprio quello che stiamo facendo e che invitiamo tutti i lavoratori a fare con i propri colleghi: un’opera di CONTROINFORMAZIONE per contrastare la DISINFORMAZIONE dell’Azienda che vorrebbe convincerci che la nostra volontà non conta, che in questa Banca i lavoratori non sono più neanche dei numeri, perché si ha paura di contarli e ci si rifiuta di ascoltarne la voce e l’opinione. Se chi ha firmato l’accordo è tanto convinto delle proprie legittime posizioni, perché si è rifiutato di confrontarsi su di esse di fronte ai lavoratori? Perché, a titolo di esempio, ha bisogno di terrorizzare i lavoratori scrivendo che senza l’accordo si sarebbe assistito ad una diminuzione della retribuzione e di quanto già maturato ex CIA dai lavoratori, quando la legge e il codice civile (art. 2103) stabiliscono chiaramente che il salario è irriducibile (a proposito di disinformazione)?

Purtroppo sappiamo bene come le divisioni tra Organizzazioni sindacali indeboliscano i lavoratori di fronte a un’Azienda intenzionata ad andare avanti nell’opera di smantellamento delle nostre tutele e dei nostri Diritti. Per questo è necessario rimettere al centro del confronto (anche tra idee diverse) la partecipazione dei lavoratori e il loro coinvolgimento. Per ritrovare l’unità è necessario ridare voce ai lavoratori.

Pensiamo che non sia più possibile consegnare deleghe in bianco ai propri rappresentanti. 

Crediamo invece in un Sindacato che, pur nel rispetto delle posizioni di tutti, non ha paura a confrontarsi costantemente con i lavoratori e a fare della partecipazione la linfa vitale della propria attività quotidiana. 

 

Roma, 18 gennaio 2013                                                                                                                              La Segreteria RSA di Roma e Provincia

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