La Riorganizzazione della rete
o “Alice nel paese delle meraviglie”
Poche settimane ci separano dalla partenza dell’”originale e innovativo” progetto di riorganizzazione delle aree e delle direzioni territoriali e – mentre ancora si cerca di orientarsi nell’intricata geometria delle nuove DTR, DTC e DTP – l’unico segnale che arriva chiaro e omogeneo è il moltiplicarsi di controllori, di mail contenenti classifiche, richieste di report e previsioni di vendita, spesso ripetitive e budget irraggiungibili.
Tutto questo in netto senso contrario al recente accordo aziendale sulle politiche commerciali che – nel recepire i recenti miglioramenti introdotti dall’accordo nazionale con ABI dello scorso anno – prevede, tra le altre cose, “che il monitoraggio dei risultati e la rilevazione dei dati debbano essere attuati tramite modalità strutturate al fine di evitare abusi, eccessiva frequenza e inutili ripetizioni, nonché pressioni improprie e lesive della dignità e professionalità dei Lavoratori”.
Davvero qualcuno crede che questo continuo martellamento giovi al raggiungimento degli obiettivi del piano di riorganizzazione che l’A.D. ha negoziato con L’Europa? Noi non ci crediamo affatto. Riteniamo, al contrario, che questo metodo ostacoli il raggiungimento di quegli obiettivi, di per sé già estremamente ambiziosi se inquadrati correttamente nel contesto di grave crisi di mercato e di forte ridimensionamento della rete e dei lavoratori.
E’ di limpida evidenza che evadere la quantità disordinata e pleonastica di richieste di report giornalieri, siano esse via mail o telefoniche, sottragga tempo al lavoro, quello veramente imprescindibile! Ed è altrettanto evidente che l’obiettivo non è dare un reale supporto alla rete, ma mettere in atto forme di controllo ossessivo/compulsivo e di monitoraggio continuo dei risultati che diffonde ansia e frustrazione. In due parole si tratta di vera e propria pressione psicologica!
Quello che serve, non ci stancheremo mai di dirlo, è interrompere urgentemente quest’assurda ossessione e dotarci di un’organizzazione del lavoro che sia realmente a servizio dei clienti e di chi quotidianamente si relaziona con essi.
I lavoratori e le lavoratrici sono perfettamente consapevoli delle difficoltà dell’azienda, ne conoscono le cause e le responsabilità, sono disponibili a fare
la propria parte di fatica e di sacrifici, e lo hanno abbondantemente dimostrato in questi lunghi anni di crisi aziendale.
Rigettiamo quindi le minacce, reiterate a più livelli, sulla necessità che i colleghi si rimbocchino le maniche per difendere il proprio posto di lavoro; lo stanno facendo da sempre!
Anziché opprimere chi ogni giorno lavora in condizioni operative e organizzative estremamente difficili, con generiche insinuazioni e accuse a fannulloni e assenteisti, insistiamo nel richiamare il top management alle proprie responsabilità: dopo un mesetto circa di rodaggio, vi chiediamo quali siano i reali benefici che la nuova organizzazione ha apportato alle attività svolte quotidianamente nella rete, che cosa ha reso più snello, agevole, efficace e produttivo il lavoro. Perché questi sono gli effetti che una riorganizzazione seria dovrebbe ottenere, mentre sembra che si stiano realizzando proprio le perplessità che non ci hanno fatto condividere il nuovo progetto aziendale: o qualcuno crede che sia sufficiente cambiare i nomi a qualche ruolo di responsabilità, suddividere le filiere commerciali o ridistribuire i territori di competenza per supportare e favorire il raggiungimento degli obiettivi? Si certo …in “Alice nel paese delle meraviglie”.
Di tutto questo, e non solo, parleremo nell’incontro di lunedì 26 Marzo con i responsabili (commerciale, credito, personale) della nuova Area Territoriale Nord Est, ai quali chiederemo soluzioni e impegni concreti da rispettare e non chiacchiere o promesse.
Padova , 22 marzo 2018
RSA Triveneto Banca Monte dei Paschi di Siena