Ancora una volta, cambiando il panorama politico, i media non riescono a fare di meglio che sbattere il Monte dei Paschi di Siena in prima pagina, riferendo che il finanziamento statale concesso alla banca è una misura clientelare ed in perdita.
Nessuno dice quanti e quali siano stati i sacrifici dei lavoratori e delle lavoratrici della banca, che a partire dal 2009 hanno visto azzerarsi diritti, sono stati oggetto di cessioni ad altre aziende (senza essere un ramo d’azienda costituito), hanno dovuto fare giornate di solidarietà non retribuite e non contribuite.
Ma questo non basta, perché oltre all’oltraggio subito da parte degli organi di stampa e dai partiti politici, che troppo spesso dimenticano i 23.000 dipendenti e le loro famiglie, i lavoratori sono anche sottoposti alle inadempienze di un management incompetente, che non solo non è capace a raggiungere i propri obiettivi (aumento di capitale JP Morgan, cause perse per cessioni di rami d’azienda inesistenti), ma si ostina a schiaffeggiare chi ha fatto e sta facendo pesanti sacrifici per salvare la propria azienda.
Dal 2009 ad oggi i manager che si sono succeduti non hanno certo avuto una visione di lungo periodo, e non hanno attuato un serio progetto di rilancio commerciale della banca. Anche in questa fase, nella gestione di un piano industriale strutturato sotto l’egida dell’Unione Europea, la loro gestione risulta inadeguata rispetto agli obiettivi prefissati. Ciononostante vengono messe in campo accuratamente tutte le azioni volte a garantire le loro elevatissime retribuzioni e le loro eventuali liquidazioni…..
Nient’altro da aggiungere se non che non c’è limite al peggio.
Genova, 27 marzo 2018