Quest’anno, il tema del 22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua istituita dall’ONU, è “Nature for Water”, con l’obiettivo di valorizzare le soluzioni naturali per affrontare le sfide idriche del XXI secolo.
Per l’ONU “Il danno ambientale, insieme al cambiamento climatico, stanno guidando le crisi legate all’acqua che vediamo in tutto il mondo. Inondazioni, siccità e inquinamento idrico sono tutti aggravati dal degrado di vegetazione, suolo, fiumi e laghi. Quando trascuriamo i nostri ecosistemi, è più difficile fornire a tutti l’acqua pulita di cui abbiamo bisogno per sopravvivere e prosperare. Le soluzioni basate sulla natura hanno il potenziale per risolvere molte delle nostre sfide idriche. Dobbiamo fare molto di più con le infrastrutture “verdi” e armonizzarle con le infrastrutture “grigie” laddove possibile. Piantare nuove foreste, ricollegare i fiumi alle pianure alluvionali e ripristinare le zone umide riequilibrerà il ciclo dell’acqua e migliorerà la salute umana e i mezzi di sussistenza”.
Anche l’edizione 2018 del World Water Development Report (WWDR 2018) si concentra sulle soluzioni alla sfida idrica basate sulla natura (NBS) in particolare per quanto riguarda l’uso dell’acqua in agricoltura, le città sostenibili, la riduzione del rischio di catastrofi e la qualità e la disponibilità dell’acqua. Ad esempio la ritenzione idrica del suolo, la ricarica delle acque sotterranee, le zone umide naturali e costruite, il ripristino di terreni alluvionali e i tetti verdi.
Le soluzioni basate sulla natura possono avere un impatto fondamentale per raggiungere gli obiettivi 2030 per lo sviluppo sostenibile perché possono generare co-benefici sociali, economici e ambientali, per la salute umana, la sicurezza alimentare, la crescita economica sostenibile, i lavori dignitosi, la riabilitazione e la manutenzione degli ecosistemi e della biodiversità.
Il World Water Development Report è stato presentato il 19 marzo al World Water Forum, che si sta svolgendo a Brasilia (dal 18 al 23 marzo). Il World Water Forum è il vertice internazionale fondato dal Consiglio mondiale dell’acqua, una piattaforma internazionale che riunisce vari stakeholder. Nel forum mondiale dell’acqua si stanno discutendo i problemi legati all’acqua e si proporranno soluzioni a quelli più urgenti, coinvolgendo capi di Stato, ministri, decision maker di alto livello, esperti e professionisti del settore, enti locali e ricercatori.
In questi stessi giorni e nella stessa città, dal 17 al 22 marzo, si sta tenendo anche il forum alternativo mondiale dell’acqua FAMA, un evento internazionale e democratico che mira a riunire organizzazioni e movimenti sociali che combattono per la difesa dell’acqua quale diritto elementare alla vita, contro il tentativo delle grandi multinazionali di trasformare l’acqua in una merce, privatizzandola e rendendo il diritto universale una risorsa irraggiungibile per molte popolazioni, aumentando l’esclusione sociale, la povertà e il rischio di conflitti legati all’accaparramento della risorsa. Il Forum alternativo si oppone al World Water Forum, troppo spostato sulle soluzioni di mercato e sui grandi gruppi economici che sostengono la privatizzazione delle risorse naturali e dei servizi idrici pubblici.
I temi centrali del FAMA sono la difesa pubblica e il controllo sociale delle risorse idriche, l’accesso democratico alle risorse idriche, la lotta contro la privatizzazione dell’acqua e contro le grandi dighe, la tutela dei servizi idrici e igienico-sanitari pubblici, le politiche pubbliche per il controllo sociale dell’uso dell’acqua e della conservazione ambientale, che garantisce il ciclo naturale dell’acqua in tutto il pianeta.
In Italia, come ogni anno, la giornata mondiale dell’acqua è un’occasione di riflessione sulle tante criticità che affliggono il nostro paese: le perdite delle reti idriche, le infrazioni europee, la crisi idrica nei mesi estivi e il rischio desertificazione di tanti territori, la sfiducia della popolazione nell’acqua del rubinetto, l’aumento degli incendi boschivi, l’inquinamento delle falde acquifere, il rischio idrogeologico, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, il mancato rispetto della volontà popolare espressa nel referendum del 2011.
La riflessione, per quanto riguarda la CGIL, si affianca all’impegno che da sempre portiamo avanti su questi temi, con l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale e la partecipazione democratica, come descritto anche nella Piattaforma integrata per lo sviluppo sostenibile, che presenteremo il prossimo martedì 27 marzo, nella sala F. Santi della CGIL nazionale.