Il numero 25 di Fisac Sostiene: Lo sdoganamento dei fascisti e le colpe delle “élite”

Ormai abbiamo fatto l’abitudine ai banchini dei neofascisti per le piazze italiane e meritoriamente alcuni comuni hanno approvato delibere per negare la concessione di spazi a forze che non riconoscano la Costituzione e i relativi richiami antifascisti.

Insistiamo…. Non è folclore, il fatto che movimenti di discreta consistenza elettorale come la Lega ormai superino in violenza verbale con un linguaggio misogino, omofobo, xenofobo, retrogrado i vari capi di Forza Nuova o Casapound è un indice della regressione culturale e politico del paese.

Tuttavia, la vicenda surreale di Macerata, partita da un fatto di cronaca agghiacciante come l’uccisione atroce di una ragazza di 19 anni, proseguita con la sparatoria del fascioleghista razzista e completatata da un’opportunismo e uno strumentalismo delle forze politiche intollerabile, rimanda ai limiti della classe dirigente e di quelle che un tempo avremmo chiamato le “elite” del paese.

E’ stato un grave errore non fare della manifestazione di Sabato 10 un evento ancor più di massa, sconcertano le motivazioni addotte dal sindaco e ancor più il comportamento dei vertici di Governo che a lungo hanno dato l’impressione che un corteo di Forza Nuova, che peraltro non si è stati capaci di impedire da parte delle forze dell’ordine e un corteo delle forze democratiche antifasciste pari fossero.

La rimozione per incapacità del questore della città cambia poco del quadro.

Sarà difficile, come è stato in altre fasi della nostra storia repubblicana,  ricostituire un ampio arco di forze democratiche costituzionali in difesa dei principi fondamentali delle democrazia. E’ molto triste che nemmeno i progressisti siano capaci, per mero calcolo, di uno sforzo in questa direzione.

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