I troppi Report richiesti continuamente sono inutili e dannosi, per vari motivi: fanno perdere
tempo, spingono a concentrarsi su alcuni prodotti tralasciando spesso cose altrettanto importanti,
costituiscono solamente l’ennesimo fattore di stress per i lavoratori e le lavoratrici.
Su questo aspetto l’Azienda, a parole, sembra condividere tale impostazione, tant’è che in tutti i
più recenti incontri con la Direzione è stato sottolineato da quest’ultima come la produzione di
Report sia delegata alle funzioni preposte al monitoraggio, mentre la Rete non dovrebbe
preoccuparsi di produrre alcunché. Semmai chi ha ruoli di Responsabilità nella Rete è chiamato
periodicamente a condividere, con i propri collaboratori, i Report esistenti per verificare eventuali
scostamenti dagli obiettivi e potere, in questo modo, programmare al meglio le proprie attività.
Anche nell’ultimo incontro di presentazione con il nuovo DTM Dir. Di Domenico, quest’ultimo ha
ribadito tali concetti, anticipandoci che dal giorno successivo avrebbe disposto la riduzione del 50%
della reportistica attualmente in uso ed una ulteriore progressiva diminuzione in tempi rapidi. Vi
risulta? A Noi no!!! Purtroppo però una tempesta elettromagnetica di natura distorsiva ha
trasformato il messaggio da “non c’è bisogno che facciate i Report, bastano quelli prodotti dalle
funzioni preposte”, a “mi raccomando entro stasera inviatemi questo file compilato. Priorità
assoluta!”.
In alcuni casi, nelle ultime settimane, ai colleghi e alle colleghe è stato anche richiesto di compilare
file Excel in cui duplicare i “contatti” già inseriti negli applicativi dedicati. (Paschi Face).
Per restare in tema di comunicazione distorta e che ci auspichiamo sia corretta, ultimamente va di
moda, dai vertici apicali in giù, fare battute di dubbio gusto sui dipendenti fannulloni, sul fatto che
“gli alibi sono finiti” e bisogna rimettersi a lavorare seriamente, sulla scarsa produttività dei
lavoratori e delle lavoratrici di questa Banca pena la riduzione degli organici delle filiali e
trasferimenti punitivi. Su questo aspetto non c’è più spazio per comprensioni e/o giustificazioni; se
qualcuno pensa a queste scorciatoie per risolvere eventuali suoi problemi è bene che sappia che
ha solo intrapreso la strada per ingigantirli.
Ci limitiamo a una sola considerazione su questo punto: la produttività misura l’efficienza del
processo produttivo, non del singolo lavoratore o lavoratrice. La produttività migliora grazie
all’innovazione, la tecnologia, la formazione, l’organizzazione efficiente del tempo, la motivazione
dei dipendenti e delle dipendenti, aspetti tutti a nostro avviso trascurati nella Ns Azienda. Dal
momento che, evidentemente, la tecnologia, l’innovazione e la formazione, hanno un costo,
mentre motivare le persone richiede energia, volontà e capacità, l’unica strada percorribile
sembrerebbe quella di concentrarsi su ciò che costa meno e rende di più. Noi siamo certi che
anche NON far perdere tempo alle persone sia semplice e produttivo ed è la prima cosa che noi
proveremmo a fare.
Sempre a proposito di cose inutili e dannose, è arrivato il momento di doverci occupare di un
fenomeno che purtroppo è diventato prassi aziendale nel nostro territorio: l’utilizzo dei Social
Network come strumenti aziendali e, in particolare, l’uso distorto dei gruppi Whatsapp per
monitorare la produzione. In tutte (TUTTE) le Filiali della nostra DTM esistono gruppi Whatsapp
dove sono inseriti i numeri di telefono PERSONALI di colleghi e colleghe, impiegati e Quadri
Direttivi, utilizzati durante l’orario di lavoro, fuori dell’orario di lavoro nel fine settimana e persino
durante le ferie ai fini di monitoraggio.
Le comunicazioni aziendali devono avvenire in orario di lavoro e con strumenti aziendali.
L’ennesima distorsione della comunicazione le trasforma in strumenti di controllo, vietati dalla
legge 300/70 (Statuto dei Lavoratori), nonostante le modifiche su questo punto apportate da
recenti interventi normativi.
Anche il Direttore Faienza, in un recente incontro a Pisa, ha manifestato la propria contrarietà e
perplessità rispetto all’utilizzo di questo strumento e sull’uso distorto che ne viene fatto,
ricordando che, ovviamente, si tratta di partecipazione VOLONTARIA di colleghi e colleghe a gruppi
privati, non riconosciuti né richiesti dall’Azienda.
Pertanto diffidiamo CHIUNQUE dall’utilizzare questi gruppi per comunicazioni di stretta
attinenza aziendale, preferendo strumenti preposti durante gli orari di lavoro e con il criterio del
buon senso
Nel frattempo, trattandosi di gruppi a partecipazione “volontaria “invitiamo i diretti interessati a
compiere un gesto allo stesso tempo semplice, liberatorio e persino rivoluzionario (non avete da
perdere che le vostre catene di S’Antonio):
–> ABBANDONA GRUPPO
Le OO.SS della DTM di Pisa