Natura dell’incontro – Riunione di consultazione non pubblica tra la DG FISMA e UNI-Europa Finance (UEF) (*1): Bruxelles 30.11.2017. Partecipa Anna Maria Romano, come componente del Gruppo di lavoro sulla Regolamentazione Europea in UEF e componente del Comitato Stakeholder di ESMA (*3)
1. Introduzione (Elenco generale da parte del Commissario Eric DUCOULOMBIER)
La MiFID II entrerà in vigore il 3 gennaio 2018; la Commissione sta ultimando le misure di livello 2. C’è qualche preoccupazione in quanto la direttiva è stata completamente recepita solo da 11 Stati membri.
La Commissione sta preparando un piano d’azione su Fintech per l’adozione il 7 marzo 2018; sarà
accompagnato da una proposta legislativa sul crowdfunding.
Nell’Unione bancaria, la Commissione ha presentato una comunicazione in ottobre per provare a sbloccare i negoziati sull’EDIS (European deposit insurance scheme: il fondo europeo di assicurazione dei depositi).
I 6 incontri di negoziazione sulla Brexit si sono concentrati sullo status dei cittadini, aspetti di bilancio ela frontiera Irlandese.
Il programma di lavoro della Commissione per il 2018, pubblicato a ottobre, definisce che nessuna iniziativa sarà presentata dopo il maggio 2018, per il prossimo rinnovo del Parlamento Europeo. Tra le iniziative elencate nel Piano di Lavoro corrente vi è una rivisitazione della struttura delle imprese di investimento, i piani d’azione sulla finanza sostenibile e Fintech, un quadro di riferimento su obbligazioni garantite e iniziative su crediti in sofferenza. La Commissione vuole ritirare formalmente la proposta sulla riforma strutturale delle banche.
Rispetto a questi temi, i commenti / domande specifici dei partecipanti UEF (UNI Europa Finance) si possono riassumere nei seguenti punti:
Accogliamo con favore il fatto che la legislazione sulla fintech sia imminente, ma preoccupazioni per il
implementazione della MiFID II in quanto potrebbe creare problemi per i dipendenti.
Esiste una forte preoccupazione per la composizione squilibrata dei gruppi di esperti e delle autorità di vigilanza europee, in particolare in relazione alla rappresentanza dei lavoratori. La proporzione di rappresentanza sindacale è giudicata troppo bassa e spesso minata dai tecnicismi delle commissioni.
Viene chiesto un chiarimento sulle norme di livello 2 recentemente adottate dalla Commissione in particolare sulle pratiche di “screen scraping” (estrazione automatica di dati durante le ricerche web) nell’ambito della PSD2 (Direttiva sui servizi di pagamento). Inoltre, si Chiede il parere della Commissione sull’eventuale imminente accordo di Basilea e in particolare e su come potrebbe incidere sui negoziati CRR / CRD in corso.
2. ESAs review (la revisione delle Autorità di Vigilanza Finanziaria Europea – EBA- EIOPA -ESMA) (*3)
Dopo due rapporti di valutazione (2014 e 2017) e una consultazione pubblica, la Commissione ha avanzato la proposta di riesame dell’ESA nel settembre 2017 allo scopo di consentire una reale convergenza del lavoro delle autorità di supervisione sul corpus unico di norme che disegnano il sistema finanziario post crisi (Single Rulebook – cioè le direttive inerenti il mercato Finaziario (*2) ). Le ragioni alla base di questa riforma comprendono risorse inadeguate, un mandato non completamente efficace e una struttura di governance non perfettamente allineata con gli obiettivi dell’ESA(*3).
Quindi, supervisione indiretta, supervisione diretta, governance e finanziamento sono le quattro aree chiave nella proposta di revisione.
Sotto il controllo indiretto, la proposta di revisione prevede un ruolo di coordinamento più forte per le autorità di vigilanza europee in aree soggette al controllo delle autorità competenti degli Stati membri (CONSOB in Italia).
Sotto la supervisione diretta, la proposta suggerisce di sottoporre a vigilanza diretta UE (ESMA) (*3) le seguenti categorie: alcuni prospetti; Fondi comuni di investimento collettivo con marchio UE; fornitori di servizi segnalazione dei dati e benchmark critici.
In materia di governance, la Commissione suggerisce la creazione di un comitato esecutivo indipendente,
nominato dai colegislatori e responsabile a livello dell’UE.
Per quanto riguarda il finanziamento, la proposta di revisione suggerisce di condividere il budget delle ESAs tra stati Membri e Industria Finanziaria. Il contributo del Parlamento Europeo scenderebbe a meno del 20%, mentre quello dell’Industria salirebbe al 60%.
Questa proposta presenta, secondo UEF, notevoli punti critici, a partire dalla forte preoccupazione per come i poteri più stringenti dell’ESA potranno influenzare il mercato del lavoro, la regolamentazione e gli accordi collettivi negli Stati membri.
E quindi, un’altra area potenzialmente problematica riguarda il ruolo degli stakeholders prima dell’adozione definitiva dei regolamenti. Gli stakeholders Groups dovrebbero avere una composizione più equilibrata in termini quantitativi e di durata del mandato.
Vi è, inoltre, qualche preoccupazione sulla proposta di introduzione di finanziamenti industriali per le autorità di vigilanza europee: i controllati che finanziano i controllori (anche se viene fatto notare che in molti stati membri le imprese bancarie e finanziarie già finanziano gli organismi di controllo nazionali).
3. Implementation project (Progetto di UNI Europa)
Viene presentato il progetto sull’analisi dell’impatto dell’’attuazione delle norme sul sistema finanziario dell’UE nei paesi nordici. E’ una collaborazione tra i sindacati finanziari nordici, la Copenhagen Business School , UNI-Europa e con la consulenza di studi legali.
· L’obiettivo principale è valutare l’attuazione della legislazione finanziaria dell’UE nella regione, con a
particolare attenzione al ruolo dei dipendenti, alla tutela dei consumatori e al governo societario.
· L’obiettivo finale del progetto è fornire strumenti ai sindacati che partecipano per
capire in che modo i dipendenti nordici sono stati interessati da MiFID / MiFIR, MAD, UCITS V, IDD,
BRRD, CRD / CRR, SRM(*3). La portata regionale copre Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia e
Islanda.
4. Sustainable Finance (Finanza Sostenibile)
Il gruppo di esperti di alto livello sulla finanza sostenibile costituito presso la Commissione Europea sta prendendo in considerazione un’ampia serie di problemi, oltre alle tematiche ambientali, per integrare i fattori economici, sociali e di governance in pratiche finanziarie tradizionali.
Il pilastro ambientale è, comunque, quello più sviluppato (maturità delle metodologie e della riflessione sul tema) rispetto alle questioni sociali.
La Commissione ha già iniziato a valutare le raccomandazioni provvisorie sull’HLEG (High Level European Group – il nome di questo gruppo di esperti) e ad identificare aree per azioni prioritarie: un test di sostenibilità per la legislazione, le definizioni e tassonomie, divulgazione, regolamentazione prudenziale, norme ed etichette per obbligazioni e fondi verdi.
UEF sostiene il progetto, ma l’attenzione dovrebbe essere mantenuta maggiormente nell’includere le comunità e nel costruire una società sostenibile.
5. Capital Markets Union
Secondo la commissione, la logica della CMU include il desiderio di sviluppare investimenti a lungo termine, creare posti di lavoro; creare migliori condizioni di finanziamento per le imprese. Il piano d’azione della CMU comprende iniziative sia sul piano legislativo che non.
La Commissione ha già presentato al Parlamento una relazione sulla maggioranza delle azioni intraprese. Il lavoro in corso include Brexit, ESAs Review, Finanza sostenibile e Fintech.
La Commissione elaborerà nel secondo trimestre 2018 una valutazione d’impatto per stabilire se modifiche mirate della pertinente normativa dell’UE possano instaurare un contesto normativo più proporzionato che favorisca la quotazione delle PMI sui mercati aperti al pubblico, con la possibilità di sfociare in modifiche mirate delle norme settoriali.
La Commissione sta sviluppando proposte per sviluppare mercati secondari per gli NPL, che costituiscono un’altra priorità per CMU.
Ulteriori misure in corso sono una revisione dell’attuale quadro sui fondi di investimento e azioni per stimolare i mercati dei capitali in alcuni Stati membri.
Il tema CMU, preoccupazioni e perplessità sono stati ampiamente riportati da UEF a tutti gli incontri con DG FISMA. In questo incontro si sottolinea ulteriormente che il piano d’azione Fintech affronti la questione delle criptovalute; che ci sia un maggiore interesse per opportunità e rischi nel lavoro in materia di obbligazioni societarie e mercati; vengono richiesti maggiori dettagli sull’impatto sociale dell’azione della Commissione sugli NPLs.
Vi sono alcune preoccupazioni sul fatto che il crowdfunding possa influire negativamente sull’etica e sul ruolo delle banche cooperative. Inoltre, si sottovalutano i rischi per gli investitori che non sempre hanno la competenza necessaria per valutarli.
6. Pan-European Pensions Product
La Commissione ha presentato una proposta per un prodotto pensionistico individuale paneuropeo.
La proposta intende affrontare alcune carenze dei sistemi pensionistici e integrare gli esistenti prevedendo un regime secondario volontario; la possibilità di decidere viene lasciata in modo discrezionale a consumatori ed imprese, lasciando una grande flessibilità in termini di portabilità e distribuzione.
UEF manifesta qualche preoccupazione che la proposta affronti adeguatamente gli obiettivi identificati e sul possibile ruolo di EIOPA.
7. Aggiornamento della regione mediterranea sui lavori in corso nelle strutture locali regionali UNI
Luciano Malvolti (FIRST) ha presentato la legge italiana 2017 sullo smart work.
· La legge copre le modalità di lavoro subordinato, i limiti sull’orario di lavoro, le procedure di vendita e
disposizioni sulla disconnessione dai dispositivi e formazione continua, responsabilità dei datori di lavoro per sicurezza del dispositivo.
· Almeno 4 accordi di questo tipo sono già stati firmati in Italia a livello aziendale e uno su Internet
livello di associazione commerciale (ABI).
· Una legge sul whistleblowing è stata adottata nel novembre 2017 dal legislatore italiano, ma UNI Europa
accoglierebbe con favore un’iniziativa dell’UE su questo tema.
8. prossimo incontro
La prossima riunione DG FISMA-UNI Europa è prevista per il 27 giugno 2018.
(*1) – Uni Europa Finance – Sindacato Europeo delle lavoratrici e dei Lavoratori della Finanza (in inglese il termine è neutro) a cui la Fisac/CGIL aderisce e collabora attivamente.
(*2) Il codice unico europeo (Single Rulebook) è l’asse portante dell’Unione bancaria e della regolamentazione del settore finanziario nell’UE in generale. Consiste in atti giuridici che tutti gli istituti finanziari nell’UE (in totale all’incirca 8 300 banche) devono rispettare.
Tra l’altro il codice unico europeo:
- stabilisce i requisiti patrimoniali delle banche
- garantisce una migliore protezione dei depositanti
- disciplina la prevenzione e la gestione dei dissesti bancari
Struttura
I pilastri del codice unico europeo, ovvero gli atti giuridici di maggior rilevanza per l’Unione bancaria, sono:
- la direttiva sui requisiti patrimoniali (CRD IV) e il regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR)
- la direttiva modificata sul sistema di garanzia dei depositi
- la direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche
(*3)
ESA European Supervision Authority: le 3 autorità di vigilanza Europea istituite nel 2011, dopo la crisi. Sono organismi dell’Unione Europea.
- EBA – European Banking Authorty – L’Autorità bancaria europea ha il compito di sorvegliare il mercato bancario europeo. Ad essa partecipano tutte le autorità di vigilanza bancaria dell’Unione europea. L’Autorità sostituisce il Committee of European Banking Supervisors (CEBS) e ha sede a Londra (trasferimento a Parigi). Il presidente dell’EBA è l’italiano Andrea Enria
- EIOPA – (European Insurance and Occupational Pension Authority – L’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali ha il compito di sorvegliare il mercato assicurativo europeo. A essa partecipano tutte le autorità di vigilanza assicurativa dell’Unione europea. L’Autorità sostituisce il Committee of European Insurance and Occupational Pensions Supervisors (CEIOPS) e ha sede a Francoforte.
- ESMA – (European Securities and Markets Authority ) L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati ha il compito di sorvegliare il mercato finanziario europeo. A essa partecipano tutte le autorità di vigilanza bancaria dell’Unione europea. L’Autorità sostituisce il Committee of European Securities Regulators (CESR) e ha sede a Parigi.
MIFID/MIFIR La direttiva dell’Unione Europea 2004/39/CE (conosciuta anche come direttiva MiFID, ove MiFID è acronimo di Markets in Financial Instruments Directive) è un atto normativo emanato dal Parlamento europeo il 21 aprile 2004.
MiFIR è il relativo Regolamento (UE) n. 600/2014.
MAD The Market Access Database – fornsce informazioni alle aziende esportatrici dall’EU in merito alle tariffe e alle formalità doganali nei mercati terzi.
UCITS V – Direttiva 2009/65/EC (Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities) è una direttiva consolidata che consente agli organismi di investimento collettivo di operare liberamente in tutta l’UE sulla base di un’unica autorizzazione rilasciata da uno Stato membro. Gli stati membri dell’UE hanno diritto a ulteriori requisiti normativi a beneficio degli investitori.
IDD – Direttiva (UE) 2016/97 sulla distribuzione assicurativa (rifusione) (c.d. Insurance Distribution Directive – IDD). Modifica la direttiva 2002/92/CE del Parlamento europeo e del Consiglio in materia di intermediazione assicurativa (IMD1), che verrà abrogata con effetto dal 23 febbraio 2018.
BRRD – Direttiva 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) introduce in tutti i paesi europei regole armonizzate per prevenire e gestire le crisi delle banche e delle imprese di investimento. Bail-in.
CRD / CRR – serie di Direttive EU e relativi regolamenti (The Capital Requirements Directives) per l’industria dei servizi finanziari che introducono un quadro di vigilanza nell’Unione europea che riflette le regole di Basilea II e Basilea III sulla misurazione e gli standard di capitale.
SRM- Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014 , che fissa norme e una procedura uniformi per la risoluzione degli enti creditizi e di talune imprese di investimento nel quadro del meccanismo di risoluzione unico e del Fondo di risoluzione unico