Si è chiusa nella tarda mattinata del 30 c.m. , dopo due notti d’intensa trattativa, il confronto iniziato a Settembre tra Oo.Ss. e Banco Bpm in merito alla ristrutturazione della rete commerciale ed agli accordi conseguenti di salvaguardia dei diritti dei lavoratori.
Il confronto si era complicato a causa della scelta aziendale di disdire il Contratto Aziendale della ex Banca Popolare di Milano e numerosi accordi vigenti nell’ex Banco Popolare, in coincidenza con il progetto di ristrutturazione suddetto, che sarà operativo dal 1/1/2018.
La carenza di documentazione necessaria ad avviare la procedura di confronto prevista dal CCNL e la resistenza Aziendale a fornire i dati che a più riprese le Oo. Ss. richiedevano, aveva inasprito i rapporti sindacali e reso difficile il confronto.
Nel frattempo la situazione nella “rete” si andava deteriorando per effetto della mancanza o per la contraddittorietà delle direttive operative, nell’attesa di un cambiamento atteso, ma non realizzato.
Secondo i due Segretari della FISAC con delega al seguimento della nuova banca, Alfieri e Poeta la situazione è cambiata con la decisione sindacale di indire assemblee nelle aree più importanti della banca, che hanno visto una larga partecipazione di lavoratori e lavoratrici, motivati e determinati nel richiedere diritti e chiarezza operativa, mostrando all’Azienda il disagio esistente. Non a caso da quel momento la trattativa ha potuto prendere avvio e concludersi positivamente.
Si è raggiunto, dicono i due Segretari un rinnovo della contrattazione aziendale di secondo livello per tutti i lavoratori del Banco, che contiene:
- Gli inquadramenti per tutte le nuove figure professionali;
- Regole e garanzie per la mobilità e trasferimenti;
- Part – time e permessi, raccolti all’interno del capitolo “conciliazione tempi di vita e lavoro”;
- Un primo passo sperimentale sull’utilizzo del lavoro agile;
- Un premio aziendale di € 700 più 150.
Inoltre gli stessi sottolineano l’importanza di avere raggiunto un sistema inquadramentale completamente basato sui percorsi professionali, mentre nel resto del sistema pareva affermarsi un riconoscimento della professionalità dei lavoratori unicamente indennitaria. È la riprova che il cambiamento del sistema può essere affrontato positivamente con accordi sindacali rispettosi e non derogatori dell’attuale ccnl.
All’interno delle varie declaratorie delle figure professionali, esplicitate con chiarezza nelle mansioni e nei percorsi inquadramentali è di rilievo quella sull’offerta fuori sede, anch’essa regolata secondo le previsioni del ccnl.
Nella nuova realtà creditizia, scaturita dalla fusione delle due popolari, i lavoratori e le lavoratrici saranno garantiti nei trasferimenti e nelle modalità di missione, creando i presupposti per una serenità lavorativa, che si andava perdendo e che dovrà essere un obiettivo da raggiungere nei prossimi mesi.
Si fanno passi in avanti nella conciliazione dei tempi di vita e lavoro, allargando la possibilità di accedere al Part Time e confermando il già presente buon livello di permessi e congedi.
Anche per lo Smart working, nonostante non si sia raggiunto un livello ottimale ed innovativo di accordo, alcune clausole, come il diritto alla disconnessione e la condivisione dell’accordo individuale segnano un primo passo in vista della verifica del 2019.
È stato riconosciuto l’impegno dei dipendenti nel sopportare e facilitare il lungo processo di fusione delle due Aziende, a partire dall’implementazione del nuovo sistema informativo, con un premio aziendale che potrà essere ricevuto in welfare per 150€ o in denaro fresco per 700€ in base alla scelta del singolo lavoratore.
Infine i due Segretari hanno voluto rimarcare l’invito all’Azienda di migliorare le relazioni sindacali, proprio a partire da questo buon accordo e dalla chiusura della procedura di ristrutturazione.
Inoltre hanno espresso un sentito ringraziamento ai sindacalisti della FISAC e delle altre sigle, che hanno rinunciato alle loro ferie o hanno accettato di lavorare fuori sede e fino a tarda ora in questo periodo di feste, per ottenere la massima acquisizione possibile per i dipendenti del Banco Bpm.
Forse qualcuno dovrebbe ripensare i giudizi populistici ed infondati con cui a volte vengono dipinti i rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici.