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Si ha conciliazione ogni qual volta le parti, su propria iniziativa ovvero avvalendosi di apposite strutture, risolvono una controversia mediante un accordo. Naturalmente un accordo che deve avere convenienze reciproche.
Nel mese di settembre, moltissimi colleghi sono stati contattati dalle strutture del personale, circa la volontà aziendale di rimuovere riconoscimenti economici a vario titolo, derivanti da contrattazione individuale, al fine del contenimento dei costi.
Riconoscimenti per i più svariati motivi, pattuiti con l’azienda a fronte di disponibilità dei colleghi in varie situazioni, in molti casi da talmente tanto tempo che possono essere considerati parte della retribuzione ordinaria.
Dopo un silenzio di circa tre mesi, è stato comunicato a questi colleghi di presentarsi a Milano in Bezzi il giorno 21 per sottoscrivere un verbale di conciliazione che consenta all’azienda di non riconoscere più quanto concordato a suo tempo, eliminando il rischio di ricorso degli interessati.
Sollevato il problema al tavolo, denunciando la singolarità dell’iniziativa, dato che non si è mai vista una conciliazione “unilaterale ed imposta “ , l’azienda ha risposto che la conciliazione è volontaria, che i colleghi sono stati ampiamente informati e sono tutti “consenzienti”.
Come sindacato denunciamo questo ennesimo comportamento border line aziendale e diciamo:
SE L’AZIENDA RITIENE DI ESSERE NEL GIUSTO E DI POTER RENDERE ESECUTIVI QUESTI PROVVEDIMENTI DI RIDUZIONE DEGLI EMOLUMENTI INDIVIDUALI, LO FACCIA IN AUTONOMIA!
Si assuma, di conseguenza, il rischio di eventuali ricorsi del personale interessato. Diciamo quindi ai colleghi:
NON VI E’ OBBLIGO DI PRESENTARSI ALLA CONCILIAZIONE E MEN CHE MENO DI SOTTOSCRIVERE PATTI NON CONCORDATI E CHE NON SIANO DI RECIPROCA CONVENIENZA.
Milano, 20 dicembre 2017
Segreterie dell’Organo di Coordinamento Gruppo BancoBPM