Questo è il dilemma…anzi la certezza: Ubi Banca, almeno per quel che riguarda la rete di sportelli della Toscana, la decisione l’ha presa senza tentennamenti quando ha stabilito il dimensionamento delle filiali: con questi organici non si può fare banca! Con questi organici non si sarebbe potuto fare niente nemmeno in condizioni normali, figurarsi affrontare una migrazione informatica e un cambio di modello organizzativo in soli 5 giorni!
I colleghi e le colleghe della ex BancaEtruria sono persone che non si perdono mai d’animo, non sono abituati ad avere una vita facile, negli ultimi 4 anni hanno saputo affrontare a testa alta la più grave crisi bancaria e reputazionale che si sia mai vissuta sul territorio nazionale.
Lo hanno fatto con coraggio, con buona volontà, con enorme professionalità sopravvivendo ad attacchi mediatici inauditi, perché solo i lavoratori della ex BancaEtruria hanno avuto il coraggio di lavorare con i flashmob dentro le filiali, con i cortei urlanti fuori da esse, di lavorare nonostante le bombe, le lettere minatorie, i cappi esposti sulle vetrine, le denunce penali e i processi, gli insulti e tutto il resto.
I lavoratori e le lavoratrici della ex BancaEtruria sono perfettamente consapevoli che l’arrivo di Ubi ha scongiurato scenari ben più drammatici e ora vorrebbero lasciarsi alle spalle questo passato ingombrante ed infelice ma non riescono e non riusciranno a lavorare senza un supporto adeguato.
Il motivo di questa acquisizione doveva essere, come ha sempre detto Massiah, un’opportunità commerciale per creare valore, ma sta assumendo sempre più i contorni di una mera operazione finanziaria e fiscale. In Toscana di commerciale si vede poco o niente, anzi sembra che ci si prepari ad un drastico abbandono del territorio. Sfidiamo Ubi a dimostrare il contrario!
Non si può lavorare se la tua azienda non si degna di dirti cosa devi fare e come lo devi fare. Per questa migrazione Ubi ha fornito una formazione che definire insufficiente sarebbe il minimo: due giorni di corso in aula e, per i “toscani”, nemmeno il beneficio dell’affiancamento in una filiale Ubi. Perché non si possono sprecare soldi!
L’Azienda credeva davvero che sarebbe bastata un’insegna con una X scintillante tra le parole Ubi e Banca per gestire una migrazione complessa come questa?
Purtroppo ci vuole ben altro per creare cultura aziendale e condivisione di un progetto!
Servono immediatamente corsi di formazione degni di questo nome che consentano ai lavoratori di avere gli strumenti minimi di conoscenza per poter operare (compresa la formazione mifid 2 per la quale i colleghi ex BancaEtruria non sono ancora stati convocati).
Servono adeguati organici negli sportelli che garantiscano la possibilità di partecipare ai corsi di formazione, di stare a casa se ammalati, di fruire delle ferie che ci impongono di fare anche in questo fine anno di estremo caos, di recuperare le ore lavorate per le domeniche del 12 e del 26 novembre in un tempo non biblico (anche se nessuna norma impone il recupero entro l’anno). Fino a quando l’Azienda non si farà carico di queste elementari necessità decliniamo, a nome dei nostri rappresentati, ogni responsabilità per gli inevitabili errori che questi dovessero commettere, diffidandola fin da ora dall’intraprendere qualsiasi azione nei confronti degli incolpevoli lavoratori e lavoratrici.
E’ per questi motivi e per gli altri mille disservizi che i lavoratori e le lavoratrici della ex BancaEtruria stanno ormai subendo da 3 settimane, senza minimo accenno di affievolimento, che chiediamo l’immediata convocazione di un tavolo sindacale di Gruppo per discutere delle enormi ricadute in termini di rischi operativi che i colleghi stanno affrontando.
A brevissimo consegneremo all’Azienda un elenco puntuale delle problematiche maggiormente significative.
Arezzo, 14 dicembre 2017
Le Rsa della Toscana