Generali migliora i ricavi 2012 del 3%

Generali aumenta i ricavi 2012 grazie alla forza della raccolta premi in Germania e nell’Est Europa, mentre le attività italiane risentono del calo di domanda interna e limano dello 0,5% a 20,11 miliardi. Il fatturato complessivo dell’assicuratore è cresciuto del 3,2% a 69,6 miliardi. In particolare, i premi Vita sono saliti del 3,1% a 46,8 miliardi e i premi danni del 3,3% a 22,8 miliardi. La produzione è stata spinta “in particolare dalle performance in germania e nei paesi dell’europa centro-orientale”, fa sapere la compagnia.

Il comparto finanziario ha beneficiato delle buone performance delle linee risparmio (+5,8%) e protezione (+3,2%), mentre nei rischi il trend positivo è soprattutto del comparto “non auto” (+4,6%, contro il +1,4% dei premi a quattro ruote). La distribuzione per area geografica è rivelatrice, perchè in sostanza le attività sono una fotocopia delle situazioni economiche nei singoli Paesi in cui il Leone è presente. In Italia si registra una contrazione dello 0,5%, mentre crescono in tutte le altre aree: Francia +0,6% a 13,1 miliardi, Germania +6% a 17,6 miliardi, Europa centro-orientale (Cee) +6,9% a 4,1 miliardi, resto d’Europa +3,1% a 10,3 miliardi, resto del mondo +16,1% a 4,4 miliardi.

Nel segmento Vita, in Italia, “nonostante la flessione registrata dal mercato, la performance è positiva (+0,4%)”, soprattutto per il contributo dei prodotti previdenziali (+15%). In sviluppo anche le polizze collettive e i fondi pensione (+9,4%). La produzione in Germania (+5,7%) ha battuto le attese, sospinta dall’andamento delle polizze risparmio (+14,5%). La nuova produzione Vita (Ape) si attesta a 4,5 miliardi (-1,4% rispetto ai 4,8 miliardi di fine 2011). La raccolta netta Vita – differenza tra premi incassati e pagamenti – si attesta a 3,5 miliardi, e risulta in forte crescita rispetto agli 1,1 miliardi di dei primi nove mesi 2012.

Nei Danni è sempre forte il contribuito delle attività tedesche (+7%), ma corrono di più i paesi dell’Europa centro-orientale (+9,8%), in particolare nel “non auto”. In italia, la debole domanda interna ha influenzato la raccolta (-2%) soprattutto nel comparto auto, mentre altrove è positivo l’apporto delle linee “persone” (+2%).

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