FABRIANO – Ex Veneto Banca e ex Carifac, nessun esubero dichiarato, ma prepensionamenti lunghi. Le quattro filiali di Fabriano resteranno, per il momento, formalmente aperte. Ma di fatto sotto il controllo del neo proprietario, Gruppo Intesa.
In città si temeva il peggio. Ma, seppur con le dovute precauzioni, non dovrebbero esserci particolari problematiche dopo che il Gruppo Intesa ha acquistato, per un valore di cinquanta centesimi, la holding trevigiana Veneto Banca. Quest’ultima era proprietaria della storica Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana.
Intesa ha illustrato il piano complessivo, annunciato 1.046 esuberi complessivi. Che saranno, però, gestiti attraverso un fondo ad hoc per prepensionamento anticipato, anche 60 mesi. Nelle Marche saranno chiuse 19 filiali, con il personale ridistribuito in quelle che rimarranno aperte.
Per la ex Carifac, nessun esubero, ma 35 dipendenti che usufruiranno del fondo per andare in pensione anticipata. Saranno chiuse quattro filiali, rispettivamente, a Perugia, Ascoli, Roma e Città di Castello. Ci saranno, poi, delle razionalizzazioni, un Cab unico così come l’Abi, entrambi di Intesa, ma non chiuderanno le agenzie e le filiali a Fabriano. I circa 11mila conti ex Carifac continueranno a essere gestiti nelle filiali in città: piazzale Matteotti, corso della Repubblica, Borgo e sede centrale di via don Riganelli. Resteranno formalmente aperte, ma solo per la gestione.
«Questo almeno fino a quando non andrà a regime il cambio del sistema informativo, che diverrà unico per tutto il gruppo, e sarà effettuato nel weekend dell’8 dicembre. I nuovi proprietari hanno, comunque, messo le mani avanti, non escludendo che – nel prossimo futuro – si potrebbe ricorrere alla mobilità, anche interna, e eventuali nuove chiusure di filiali e agenzie. Ma è un discorso che sarà affrontato nel 2018», fanno sapere dalla Fisac-Cgil.
I dipendenti ex Carifac sono al momento 50 nella sede centrale e 80 in tutte le filiali. Il logo Carifac è sparito dalle filiali e anche dalla sede centrale, le scritte sono state ricoperte.
L’ennesimo capitolo territoriale che si chiude.